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Sono stati giorni di polemica, diatribe e lanci di slogan da quando è uscita la notizia del disegno di legge riguardante il trattamento paritario tra agricoltura biodinamica e biologica, che ha per oggetto tutto il comparto agricolo compreso quello vinicolo. Poco cambia che si parli di vino o di altre colture, il nocciolo della questione verte sull’ammissibilità delle pratiche di coltivazione biodinamica ad eventuali finanziamenti e sovvenzioni già dedicati al biologico. I punti in questioni sono diversi, ma la resa dei conti guarda sempre al lato economico della faccenda…

La pietra dello scandalo è stata tirata il 20 Maggio quando al Senato si è votata una mozione a favore del disegno di legge 988, in cui sono stati previsti vari decreti attuativi oltre ad un articolo sull’equiparazione tra coltura biodinamica e regime biologico. All’interno sono contenute anche “spinte economiche” a tutto il settore grazie a finanziamenti e contributi ad hoc che potrebbero dare maggiore impulso al settore primario italiano. Chi ne avesse voglia, può consultare qua parte del testo del disegno di legge in questione.

Mucca nella vigna biodinamica di Alois Lageder

Foto tratta dal sito dell’azienda Alois Lageder

Oggi ce la tiriamo all’inverosimile tra selfie, marketing, digital ed altro, ma ogni tanto ricordiamoci che l’Italia è conosciuta nel mondo ANCHE per i suoi prodotti alimentari…

Ma perché si parla tanto di biodinamica in sedi parlamentari e perché sta dividendo così tanto l’opinione politica? Che vantaggi ci sono dietro questo disegno di legge? Qualcuno ha interesse che venga approvato, mentre altri remano contro? Non ho una risposta definitiva, ma credo che gli interessi dietro questo disegno di legge siano tanti.

Il dibattito nasce dalla critica della senatrice Elena Cattaneo la quale, appoggiata anche da un nutrito manipolo di scienziati, si è fermamente opposta alla teoria di equiparazione del metodo biodinamico a quello biologico.

Cos’è la biodinamica e da dove nasce

Le teorie alla base di questa filosofia produttiva nascono a cavallo tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo con Rudolf Steiner, teosofo austriaco che diede vita al pensiero dell’antroposofia. Riporto da Treccani la definizione: “Concepisce la realtà universale come una manifestazione divina in continua evoluzione. Anche gli uomini evolvono attraverso innumerevoli reincarnazioni, nello sforzo costante di elevare il proprio spirito, esaurendo il destino che si sono andati preparando con le loro azioni precedenti”.

Quando cerchi la parola “biodinamica” su Google è molto probabile che ti arrivi tra le prime voci il sito di Demeter, l’associazione internazionale, nata nel 1977, che tutela tutto il mondo della biodinamica in 35 paesi del Mondo. È sicuramente l’associazione di produttori più importante del settore biodinamico ed anche quella che ha provveduto a comunicare e far conoscere meglio i concetti di questa pratica agricola.

Riguardo a statuto, norme, consigli e modus operandi per diventare associato ed essere un buon coltivatore biodinamico ti rimando direttamente al loro sito: sarebbe inutile che ripetessi quanto loro hanno già scritto bene. Se hai letto dal sito di Demeter oppure di Agricoltura Biodinamica cosa bisogna fare per essere considerati agricoltori biodinamici, ti sarei reso conto che, sopratutto per le operazioni di campo e vigna, si parla di rispetto del terreno e protezione dello stesso.

Alcune parole frequenti nella pratica biodinamica sono: fertilità, creazione, evoluzione e rigenerazione. Insomma se guardiamo anche solo al senso semantico, queste parole così tanto cattive non sembrano. Credo che solamente online, per non parlare delle numerose pubblicazioni cartacee, ci siano tanti modi per chi vuole approfondire i concetti relativi a questo tipo di agricoltura, per cui passo a dare una mia personalissima opinione al riguardo ( ed eventualmente condivisibile o meno ), piuttosto che fare una lezione fine a sé stessa.

Pratica del cornoletame nell'agricoltura biodinamica

Vorrei solamente capire perché la biodinamica è diventata un mostro a tre teste dell’agricoltura nel giro dell’ultimo mese!

Si sono messi a parlare tutti della biodinamica, anche giornalisti che fino ad ora neppure sapevano che esistesse, magari obbligati da un dovere di cronaca professionale o meno, in seguito all’uscita del disegno di legge di cui sopra. Limitando l’argomento al solo mondo del vino, mi fa strano assistere ad accuse della suddetta pratica agricola anche da chi beve solo vino alla spina e frizzantino, oppure imbottigliato ma di origine semi-chimica in virtù di un cocktail di fitofarmaci e pesticidi da cui spesso deriva.

Un pò come nella guerra tra estremisti carnivori e vegani credo che anche tra promotori della biodinamica e rispettivi accusatori di stregoneria ci possano essere pochissimi punti d’incontro. Parlo di stregoneria non a caso, visto che è stato un termine fin troppo abusato nella miriade di articoli sensazionalistici usciti anche su testate importanti. Ha usato questo termine Il Foglio ( leggi qua ), oltre all’Huffpost ( leggi qua ) mentre Il Corriere della Sera si limita al termine “esoterismo” ( leggi qua ), dando poi però spazio anche alla contro difesa a cura di Carlo Triarico ( leggi qua ).

Mi ha sorpreso leggere scetticismo anche su Wired, una rivista che credevo un pò più progressista e che forse si è dimenticata da dove è partita ( leggi qua ).

Insomma molti media si sono concentrati su questo cavillo, che posso comprendere sia importante e di rottura rispetto al passato, piuttosto che andare oltre e comprendere il senso più grande della riforma: una legge che desse indicazioni e chiarezza sul biologico era attesa da tempo, per questo non può che far del bene a tutto il comparto.

“È tutta una questione di soldi, il resto è conversazione” – cit. Gordon Gekko dal film Wall Street

È vero, forse è una questione di soldi e dei miliardi di euro che girano nel mondo dei farmaci e dei prodotti coadiuvanti in agricoltura. Non pensiamo tanto ai piccoli/medi produttori che possono spostare di poco l’ago della bilancia, quanto alle grandi aziende e multinazionali che fanno ingente uso di tali prodotti, andando inevitabilmente ad ingrossare il portafogli delle aziende che li producono.

Basf, Bayer e Monsanto ( tanto per citarne qualcuna ) sono dei colossi mondiali che hanno un certo peso all’interno delle decisioni degli organismi internazionali. Qualche passo per limitare il raggio d’azione di questi pachidermi dell’economia agricola è stato fatto, ma forse dovremmo guardare meno al vil denaro e più all’ambiente in cui viviamo.

pesticidi in vigna anziché la biodinamica

Foto tratta dal sito biorfarm.com

Se vogliamo veramente andare verso la sua protezione, andrebbe proibito l’utilizzo di insetticidi, pesticidi e tutto ciò che possa essere dannoso per la salute della natura e dell’uomo. So che adesso arriveranno comitati scientifici a dire che l’utilizzo di taluni prodotti spesso viene regolamentato attraverso rigide norme e che i prodotti che ne derivano devono stare dentro limiti ben specifici di residui rinvenibili. Il classico esempio può essere la pasta, vero alfiere dell’export alimentare italiano, che non si salva dai residui di glifosato al suo interno.

Oggi molti pastifici sono più sensibili alla materia, ma resta ancora un nocciolo duro da risolvere. In più mettiamoci le disposizioni che sono alla base di questi prodotti che prevedono, per chi ne fa uso, l’utilizzo di maschera, tuta, guanti, ecc. Il letame a volte puzza, anche parecchio se viene seccato al sole, ma il suo olezzo non uccide.

Dopotutto finché il glifosato è dentro limiti di legge, non rompere le scatole! Se in futuro i veleni ti dovessero dare problemi di salute, sappi che per fortuna eri dentro i limiti di legge!

Io purtroppo abito in una zona che per anni è stata avvelenata dall’industria chimica e siderurgica ( leggi qua di cosa sto parlando ) nel silenzio quasi omertoso delle amministrazioni locali e regionali che si sono succedute negli scorsi decenni ( questi i risultati odierni ). Sembrava una grande opportunità economica ( perché tanto noi esseri umani sempre dai soldi ci facciamo fregare ) per lo “sviluppo, il rilancio e l’economia locale”. L’ho messo virgolettato perché potrebbe essere un classico passaggio del discorso di un qualsiasi politicante di turno, che dimostra al popolo come riuscirà a portare soldi, lavoro e benessere attraverso il suo operato di apprendista stregone.

Questa è stregoneria! Tutta la retorica politica che ci “puppiamo” da oltre settant’anni è stregoneria, non la biodinamica. Ovvio che all’interno di questa pratica agronomica possano esserci dei consigli o modi d’attuazione che non sono immediatamente compresibili. Nei vari articoli che si trovano online si cita spesso la pratica del cornoletame, ormai sulla bocca di molti che prima ne ignoravano completamente il senso. Ho trovato una testimonianza su Intravino, peraltro di tempi non sospetti, in cui si parla del cornoletame in modo anche molto scherzoso ( leggi qua ).

Noi tutti possiamo o meno comprendere il funzionamento di queste pratiche, ma quello che mi chiedo è se sia così fondamentale. Alzi la mano chi sa esattamente e scientificamente come funziona un principio attivo del farmaco che assume per un disturbo fisico. Oppure vogliamo parlare di astronomia, ingegneria nucleare, medicina o fisica quantistica? Io per esempio ho serie difficoltà a rapportarmi alla teoria del bosone di Higgs ( ecco di cosa parlo ), ma non per questo ne metto in dubbio esistenza o valenza.

Perché se continuiamo di questo passo e screditiamo tutto ciò che facciamo fatica a comprendere, va a finire che si torna a mettere in dubbio che la Terra sia tonda. Ci interessa davvero screditare tutto ciò che non rientra nella nostra personale comprensione?

So bene che ci sono teorie che potrebbero sfociare quasi nella religione o nella miscredenza ai concetti del cornoletame, di tutti i preparati che si usano in biodinamica ( 500, 501, ecc ), del calendario delle semine oppure delle forze cosmiche. Al tempo stesso però sono pratiche di agricoltura che non vanno ad inficiare sulla salute o sull’equilibrio del terreno che ospita quella coltura. Un corno di animale ritorna alla terra quando quell’animale muore e lo stesso si può dire del letame. Negli altri preparati si fa uso di silice ( preparato 501 ), oppure di camomilla ( preparato 503 ) o valeriana ( preparato 507 ), tanto per citarne qualcuno.

Il metodo di agricoltura biodinamica è spesso trattato anche all’interno dei miei corsi degustazione, in modo da mettere tutti i partecipanti al corrente che si possono fare scelte diverse in vigna, aldilà che si stia da una parte o dall’altra dell’opinione.

Io non ci trovo nulla di dannoso, ma di non facile comprensione forse si. Tutto ciò lo si vuole definire mistico? Esoterico? Ci può stare, basta non chiamarlo dannoso, pericoloso o velenoso. Veleno come tanti prodotti chimici che hanno deturpato il mondo, venduti come manna dal cielo, e protetti da comitati di scienziati che per decenni li hanno idolatrati come la panacea di tutti i mali. Chissà che gli stessi scienziati non abbiano interessi più o meno celati nel difenderli e consigliarli. Chissà…

Io intanto mi avvio volentieri all’inferno mangiando e bevendo biodinamico o biologico. Chi invece vuole mangiare e bere chimico, faccia pure: dopotutto il libero arbitrio è ancora uno dei nostri privilegi più grandi. Almeno fino a quando non saremo tutti obbligati a mangiare e bere le stesse cose.

“All in all it’s just another brick in the wall” – cit. Pink Floyd

di MORRIS LAZZONI

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11 Giugno 2021. © Riproduzione riservata