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GUERRIERI RIZZARDI, QUANDO L’ELEGANZA È DI CASA

” L’invito era di quelli indeclinabili! Visita in cantina, verticale di due tipologie di Amarone della Valpolicella e sicuro godimento. Come potevo non accettare un invito simile? I due Amarone di Guerrieri Rizzardi sono differenti, quasi non fossero fratelli: Villa Rizzardi è l’Amarone della campagna veronese, dal carattere vero e ruspante mentre il Calcarole è l’Amarone della nobiltà e delle lunghe attese in affinamento. Entrambi ottimi ma con caratteri separati alla nascita! “

Guerrieri Rizzardi logo

Certi inviti non si possono declinare. Soprattutto quando arrivano da aziende storiche e “amiche” come la Guerrieri Rizzardi. Occasione è stata visita e cena a stretto contatto con mente, anima e corpo dell’azienda.

Non vi ricordate dei vini di Guerrieri Rizzardi? Facciamo così, rinfrescati la memoria leggendo la recensione del Ripasso della Valpolicella Pojega 2013!

Sede della prima parte della serata è la cantina di Bardolino, perno produttivo e logistico dell’universo Guerrieri Rizzardi. Quando si accorsero che le dimensioni della cantina originaria nel borgo di Bardolino non erano più confacenti, ci fu il cambio verso una costruzione nuova. Gli spazi sono adeguati sia per la produzione che per l’ospitalità, oggi divenuta importantissima nell’ottica della comunicazione aziendale.

UNO SGUARDO ALLA CANTINA E POI SI DEGUSTA

Cantina Guerrieri Rizzardi Amarone della Valpolicella

La tenuta di Bardolino è testimone del passare delle generazioni. La storia inizia con la famiglia Rambaldi, primi possessori della tenuta agricola in loco intorno al 1400. Un altro passaggio è l’unione con i Guerrieri ed il successivo matrimonio con i Rizzardi. Dal 1913 in poi la dinastia è creata così come la conosciamo.

Degustazione Amarone della Valpolicella Guerrieri Rizzardi

 La sala degustazione è pronta per accoglierci e lasciarci entrare nel meraviglioso mondo dell’Amarone della Valpolicella. Non ci avevano comunicato le annate presenti. Ma vedere sei diverse tipologie in attesa dei nostri palati, lascia sicuramente spazio a grandi sorprese!

Se poi una di queste annate riporta alla mente l’annata 1995, allora c’è sicuramente da divertirsi!

PRIMA FACCIAMO SPAZIO AL VILLA RIZZARDI

Amarone 2005 Guerrieri Rizzardi

 AMARONE DELLA VALPOLICELLA 2005 VILLA RIZZARDI

Evidenti fin da subito i frutti rossi e neri che hanno già iniziato il loro percorso verso l’appassimento. Mantiene comunque una valida traccia erbacea che ci introduce al naso quel bagaglio di balsamico a cui piace arrivare in seconda battuta.

Il naso è rapito da un connubio di mora, ribes nero e marasca che sono carichi di polpa zuccherina. Non restano indietro pepe nero, cardamomo e un ancora pieno e vigoroso tocco tostato dato dal legno. Non tradisce le attese, visto che il colore prometteva molta sostanza.

Al palato come si comporta? Entra guascone con la forza dei tipi “indisciplinati”. E’ potente il calore alcolico, come non si nasconde dietro un dito il tannino, ancora pieno e vigoroso! Entra rude e carico finendo per lasciare un leggero accenno amaricante.

SI SAPRÀ FARE IN FUTURO

La morbidezza deve ancora arrivare e arriverà di sicuro con l’evoluzione. Trovo accenno di humus e un bel macerato che copre le pareti del palato. Il calore è sempre presente ma è anche uno dei responsabili della persistenza. Ma la persistenza è aiutata anche da una naturale intensità, caratteristica solo che piacevole.

Quindi un giudizio positivo per la 2005, solamente ancora troppo fiero della propria irruenza. Fategli fare un pò di sano scaffale nella vostra cantina per altri 2/3 anni e sarà perfetto.

Amarone Villa Rizzardi 2003 Guerrieri Rizzardi

AMARONE DELLA VALPOLICELLA 2003 VILLA RIZZARDI

Fin da subito si dimostra più saggio e più maturo con un naso di maggiore profondità. Ci ricordiamo l’annata 2003? In generale parlo, non solo relativamente al vino.

Se si, dovremmo ricordarla come una delle più calde da molti anni. Inevitabile che ciò si ripercuotesse nel vino, con tutte le caratteristiche che ce lo fanno riconoscere anche “da lontano”.

Ecco quindi un olfatto più pieno, corposo e già “nato maturo” per via di quelle doti naturali date dal meteo del 2003. Il tono balsamico quasi si spreca, tanto è evidente rispetto alla 2005. Ma anche il grado di macerazione dei frutti si unisce a liquirizia e tamarindo. Così come è impossibile non riconoscere i fiori secchi uniti a quei frutti neri che continuano a dominare per molto tempo la scena.

AL PALATO INVECE?

Le regole del gioco si fanno più serie ma anche più impegnative. Il calore domina la scena, aiutato anche da un tannino vivissimo e con ricordo terroso. La morbidezza comincia a farsi valere, nonostante sia ancora sopraffatta dal tenore alcolico.

Su intensità e complessità? Non serve specificare troppo che siamo ad alti livelli, come le premesse lasciavano immaginare. Ma ora viene il lato romantico. Perché mentre ci stordisce con la sua possenza, d’altra parte accarezza con polpa di frutta intensa, quasi concentrata che finisce in un balsamico che riporta alla mente l’eucalipto.

La persistenza? C’è e si farà apprezzare per qualche anno ancora. Quindi, è un amarone già godibile ma lo sarà anche in futuro.

È IL TURNO DEL RE DI CASA, L’AMARONE CALCAROLE

Guerrieri Rizzardi Amarone della Valpolicella

“La famiglia Calcarole rappresenta il top di gamma dell’offerta Guerrieri Rizzardi. È l’Amarone delle grandi occasioni: non solo per le degustazioni ma anche per la produzione, fatta solo nelle migliori annate.

Anche il terroir del Calcarole è completamente diverso da quello da cui proviene il Villa Rizzardi. È un terreno misto argilla rocciosa con calcare, recintato e di cinque ettari di dimensione.

Non mi aspettavo una sorpresa simile a quella poi degustata: perchè si parte dal 2008 per arrivare fino al 1995. Direi che stupore e godimento sono a livelli molto alti!”

AMARONE CALCAROLE 2008 GUERRIERI RIZZARDI

Amarone Calcarole 2008 Guerrieri Rizzardi

Già dall’annata 2008 cambia subito il registro della scenografia. Le qualità del Villa Rizzardi si evolvono ad un livello superiore. È vero che sono cugini di sangue, ma l’Amarone Calcarole ha maggiore eleganza e finezza riscontrabili fin dalla prima olfazione.

Ritrovo frutti rossi e neri già spinti su un grado di macerazione importante che sta virando verso il sotto spirito. Non manca un ampio bouquet floreale che accompagna e allarga l’espansione olfattiva. Continuano poi liquirizia, menta, pepe nero, polvere di cacao e accenno di china.

Ormai abbiamo capito che il calore espresso da questi tipi di amarone è sempre notevole e già al naso si può percepire quanto il Calcarole 2008 possa farsi notare.

ADESSO ARRIVA IL BELLO

Entra al palato leggermente timido, quasi se non volesse spaventarci, nonostante sappia di essere un campione alla voce vigoria. Ma questa falsa impressione dura poco: aspettate qualche secondo e lo sentirete esprimersi in tutta la sua carica!

Del calore abbiamo già parlato, ora è il turno del tannino. È raffinato, per nulla invadente pur dimostrando una bella complessità che lascia spazio al tono di frutti macerati. Dimostra di avere anche sapidità,  una morbidezza già presente ma ancora da formarsi in tutto il suo splendore.

Lascia la bocca piacevolissima, accompagnata per molti secondi dal savour-faire del vino. Il ricordo resta vivo con l’invito al successivo calice.

AMARONE CALCAROLE 2004 GUERRIERI RIZZARDI

Amarone Calcarole 2004 Guerrieri Rizzardi

“Diminuisce l’annata ma aumentano le qualità. Un pò come avere un concentrato di sensazioni tutte elevate verso l’alto. L’amarone può destabilizzare, ma a questi tre riesce meglio conquistare!”

Tutte le sensazioni olfattive sono più robuste e più sicure di sé. Trovo meno dinamicità e leggiadria a favore di una corposità fin da subito evidente. Diventa preponderante il tratto di sotto spirito che spinge forte, aiutato da un tenore alcolico di tutto rispetto.

Spingono questi frutti capitanati dalla marasca e dalla prugna che gridano ad alta voce la loro forza. La 2004 conosce modi un poco aggressivi per farsi valere, pur non cedendo troppo nella mancanza di eleganza. C’è un giusto contorno al fruttato con un mentolato che colpisce, così come tabacco affumicato, polvere di caffè, cioccolato amaro e un gran bel pepe nero che chiude il cerchio.

SI FA APPREZZARE PER QUELLO CHE È

Mantiene le promesse anche all’assaggio visto che riscalda subito il palato con la sua elegante possenza, nonostante si lasci andare a sprazzi di morbidezza inaspettati. È perfettamente in grado di reggere il colpo del tempo, grazie ad un’acidità ancora ben viva oltre che in parte responsabile della lunghezza delle sensazioni.

Il tannino è levigato e perfettamente inserito nel contesto globale, pur non volendo mollare la parte di principe della scena. Anzi ci tiene a farsi percepire per lungo tempo: è forse invidioso della morbidezza? È tutto bene amalgamato perchè ogni sensazione ha un posto preciso, mantenuto fino alla fine della degustazione.

È dotato di grande intensità, la complessità prende un bel voto a priori ma anche la persistenza non manca di mettere in gioco il proprio contributo. Il finale è decisamente piacevole con quella nota quasi dolciastra che ricorda un grande estratto dato da una frutta polposa.

E se devo dirvela tutta, ha ancora molto da raccontare per il futuro!

AMARONE CALCAROLE 1995 GUERRIERI RIZZARDI

“L’occasione è di quelle da leccarsi i baffi e le premesse di un bel ricordo che resterà impresso nella mente ci sono tutte. Vi posso dire una cosa? Non me lo dimenticherò facilmente!”

Amarone Calcarole 1995 Guerrieri Rizzardi

…tu chiamale se vuoi, emozioni! Magari i più giovani non conosceranno questa semplice frase, ma rende bene l’idea di quello che ho degustato.

Iniziando dal bellissimo granato ancora ben luminoso fino al modo che in cui si muove nel bicchiere, questa 1995 sa come rendersi fin da subito affascinante. L’olfatto è da scuola del vino, dato che non si finisce presto di contare tutte le belle sensazioni.

Quello che proviene dal calice è un turbinio di profumi e di evoluzione. Sembra di poter rivivere ogni momento a partire dall’appassimento delle uve fino all’affinamento in botte e il successivo in bottiglia fatto in tutti questi anni di buio in cantina.

Ovviamente intensità e complessità sono in linea con la raffinata tipologia e la nobiltà dell’annata. Non manca nulla per impressionare chi ha voglia di farsi prendere per mano e rapire in un viaggio di meravigliose sensazioni.

CERCO DI RIMANERE CONCENTRATO MA È FACILE CADERE IN ESTASI

Eleganza e raffinatezza sono le colonne portanti dell’olfatto. È qua che cado nella loro trappola. I vari profumi si muovono in modo corale, quasi armonico. Individuo frutti macerati in confettura come prugna, marasca e ribes nero che sono accompagnati da liquirizia, chiodi di garofano, foglia di tabacco nero, cacao amaro, carruba, te nero, tutto sotto al grande cappello del calore che unisce e racchiude in sé ogni differente sfumatura.

Quando vado a degustare, resto colpito dalla potenza espressa! Ha ancora corpo e struttura perfetti: è compatto, legato e unito. Sa come essere morbido ed avvolgente, facendo strada al tannino che veste di un’eleganza sconosciuta ai giovani amarone.

Lo sento che è un tannino di classe che ha smussato del tutto le irruenze, mostrando solo i suoi lati positivi consoni al buon equilibrio della degustazione. Arriva, si fa notare, avvolge e chiude con una spolverata terrosa.

CHIUDE COME SOLO I MIGLIORI SANNO FARE

Non poteva mancare una persistenza adeguata alla nobiltà del vino. Non lascia la presa per molti secondi permettendo di far nuovamente percepire tutte le sfumature: frutti, spezie, profumi e tannino in un vortice che non molla mai l’attenzione all’eleganza.

Un vino simile è un piacere per il palato ma anche un termine di paragone per la tipologia e per comprendere le potenzialità di affinamento. L’amarone difficilmente delude le aspettative ma con il Calcarole 1995 siamo a livelli poetici che impressionano anche i più esigenti.

DOPO LA DEGUSTAZIONE, TUTTI A CENA

Borgo Bardolino Guerrieri Rizzardi

Non mi resta che ringraziare la proprietà dell’azienda Guerrieri Rizzardi per l’ospitalità ricevuta. Dopo la verticale di amarone ci siamo spostati nel borgo di Bardolino, tempo fa sede della cantina.

Il borgo è stato completamente ristrutturato e reso fruibile anche alla comunità, con negozi, bar e ristoranti che hanno apportato valore aggiunto al borgo stesso.

È l’esempio di come si possa rivalutare un’area privata per renderla parte integrante della vita sociale della cittadinanza. Ci aspetta il ristorante Munus, per finire in bellezza la serata.

Ristorante Munus Guerrieri Rizzardi

E ora posso dirvi che anche la cena è stata all’altezza della situazione! Faccio i miei complimenti allo staff del ristorante Munus che ha offerto un servizio impeccabile e in linea con la conviviali della serata. E un grande applauso allo chef che è riuscito a creare una sintonia di abbinamento con i vini perfetta. Ovviamente ogni portata è stata accompagnata da un vino dell’azienda Guerrieri Rizzardi.

Grazie nuovamente. È stato un grande onore!

Info: GUERRIERI RIZZARDI | Bardolino | wwww.guerrieririzzardi.it

di MORRIS LAZZONI

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18 Maggio 2017. © Riproduzione riservata