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AVIGNONESI, LA SECONDA VITA

La storia, o presunta tale, vorrebbe la cantina Avignonesi di antiche origini, iniziate attorno al XVI secolo. La seconda nascita porta la data del 1974 quando i fratelli Ettore e Alberto Falvo fondarono l’azienda, riportando alla ribalta questa lontana discendenza. Il nome Avignonesi è legato indissolubilmente al terroir di Montepulciano. A lui deve i propri natali, come a quel magnifico prodotto che l’ha resa famosa in tutto il mondo. Il vin santo Occhio di Pernice.

Oggi Avignonesi può contare su oltre 200 ettari di vigneti e produce varie tipologie di vini. Rosso di Montepulciano, Nobile di Montepulciano, Il Marzocco, Cantaloro, Grifi e Desiderio, oltre alla star indiscussa della serata di degustazione, l’inimitabile 50&50.

50&50: AVIGNONESI E CAPANNELLE

Avignonesi 50&50 degustazione

Anche per la genesi del 50&50 si può dire che esista una storia di sicuro fascino. Ciò ha portato i fratelli Falvo di Avignonesi e Raffaele Rossetti, proprietario dell’azienda Capannelle di Gaiole in Chianti, a creare un vino unico e privo di paragoni per come è stato concepito e prodotto. Si dice che la diatriba tra gli amici Falvo e Rossetti per decidere chi dei due producesse il vino migliore portò all’idea di unire i due vini. Merlot e Sangiovese messi assieme per creare quel prodotto unico che oggi conosciamo come 50&50. Quello che in origine poteva sembrare un azzardo, unire assieme due vini diversi, oggi è una certezza che si ripete dal 1988. Ogni anno infatti il 50%50 viene prodotto, aldilà della stagione che condizionerà solamente il numero di bottiglie prodotte.

Avignonesi 50&50 verticale

Avignonesi e Capannelle, infatti, si occupano di produrre ognuna per proprio conto i due vini ( Merlot per Avignonesi e Sangiovese per Capannelle ). Sono affinati per 12 mesi in barriques per poi unire i due vini e farli rimanere per altri 24 mesi in barriques di rovere francese nuove. 

IL 50&50 DI AVIGNONESI È UNICO

L’unicità di 50%50 deriva, appunto, dal essere un assemblaggio, meravigliosamente ben fatto, di due vini distinti. Pensare che in moltissime altre produzioni potrebbero essere venduti separatamente con probabili ottimi risultati. Veniamo ora alla parte migliore della serata. Alla degustazione della verticale di 50%50 che ha avuto oggetto le annate 2009, 2007, 2004 e 1997. Prima di addentrarci nel racconto un doveroso ringraziamento all’Enoteca Pane e Pomodoro di Massa, teatro della serata di degustazione. Ma anche allo staff di Avignonesi che ci ha ben accompagnati nella serata, oltre all’esperto Sommelier Lino Fialdini che ha studiato il menù in abbinamento.

Avignonesi 50&50

50&50 – 2009

Si presenta alla vista di un rosso rubino acceso, perfettamente limpido oltre ad avere ancora una bella consistenza dovuta anche ai tannini forse un pò giovani.  Al naso si percepiscono frutti rossi ancora freschi ( ciliegia, lampone, mora ) pur essendo presente una sensazione calorosa, alcolica. E’ interessante il misto di spezie, note minerali e legnosità che rimangono ben percepibili. Ancora non vanno a creare quella struttura integrata di profumi che potrebbe manifestarsi tra qualche anno. La sensazione olfattiva è intensa nei profumi, ma anche abbastanza complessa nella sua varietà mista tra fruttato, speziato e minerale.

In bocca il vino appare fin da subito corposo nel tono alcolico. Anche se è leggermente spigoloso nel modo di presentarsi, nel complesso è bilanciato dalla buona freschezza. È ben integrata ad una sapidità presente ma non fastidiosa. E’ un vino abbastanza tannico ma non per questo sbilanciato verso sensazioni di asprezza. Riesce ad essere anche morbido e fine nella struttura.

E’ abbastanza persistente, per cui il suo sapore ci permane nel palato anche dopo averlo deglutito. Sicuramente oggi possiamo dare un quadro ancora provvisorio. Tra qualche anno potrà esprimere al meglio quello che oggi possiamo solo prevedere.

50&50 – 2007

PREMESSA. La bottiglia che abbiamo degustato, probabilmente, ha attraversato uno stadio evolutivo leggermente difettato. Pertanto si discosta un pò da quello che dovrebbe essere il suo standard.

Il vino non trasmette quell’armonia ed equilibrio consoni al suo lignaggio. Si percepiscono sentori troppo pungenti di spezie ed un calore fin troppo presente. Ha una tannicità invadente a scapito di freschezza, finezza ed equilibrio. Non possiamo definirlo armonico, ma ciò segue quanto detto sopra al riguardo dello stadio evolutivo.

50&50 – 2004

Il colore fin dall’inizio ci colpisce grazie al suo rosso granato con leggeri riflessi aranciati ed il tutto anticipa le belle limpidezza e consistenza ben visibili nel calice. La differenza rispetto all’annata 2009 è ben evidente in quanto sale il livello della complessità olfattiva. Frutti rossi maturi ( mora, ribes, frutti di bosco ), note legnose ma anche di vaniglia, caramello con una leggera sensazione di fiori appassiti ed una piacevole mineralità. E’ un vino pertanto intenso e complesso nei profumi che non smentisce il proprio equilibrio anche alla prova del gusto.

Si presenta gentile al palato, morbido, fine e tutte le sue caratteristiche sono ben armoniche nel loro insieme. Nonostante si faccia notare la ovvia sensazione di astringenza dovuta ai tannini maturi, ciò non va ad inficiare o squilibrare le rotondità complessive dovute alle sapidità, freschezza e calore presenti. E’ un vino armonico e fine con una notevole persistenza che lascia leggeri sentori di tostatura e tabacco in retrogusto. Non è ancora perfettamente maturo, per cui potrà ancora dire la propria per qualche anno a venire.

50&50 – 1997

I leggeri riflessi aranciati della 2004 si evolvono e si presentano ancora più marcati e decisi. Si portano dietro quel bel rosso granato che contraddistingue, generalmente, i vini d’antan. Le sensazioni sono tutte migliorate ed evolute nelle loro finezza, complessità ed armonia. I frutti rossi sono molto maturi, quasi macerati e con piccole note di liquirizia, ma non creano fastidiose sensazioni di calore che potrebbero creare disequilibrio nella struttura del vino.

Si percepiscono fin da subito le note speziate. Poi quelle dolci come la vaniglia ed il miele, ed infine la nota mentolata. Fa da apripista al tabacco ed al caffè che seguono successivamente.

La sensazione di una buona freschezza rimane, importante anche in virtù dell’età del vino. Non mancano le dovute mineralità e sapidità che lasciano un piccolo sentore amarognolo al palato. Date le premesse non vi era dubbio che la persitenza potesse essere elevata e, perlatro, piacevolissima.

E’ sicuramente un vino maturo ed importante. Si può apprezzare ancor di più vista la sequenza di degustazione precedente ma, al tempo stesso, saprà ancora emozionarci per altro tempo.

Non posso che ritenermi soddisfatto della piacevole serata che è filata veloce, nonostante il dovuto impegno nel prestare attenzione alle varie degustazioni. Ho avuto modo di conoscere più da vicino una bellissima realtà vinicola che spero di apprezzare, ancor meglio, in una prossima visita alle cantine.

Avignonesi verticale di 50&50

 

Per info: Avignonesi Società Agricola | Valiano di Montepulciano ( SI ) | www.avignonesi.it

di MORRIS LAZZONI

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12 Novembre 2015. © Riproduzione riservata