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“Quando uno storico giornalista si mette a far vino, i casi sono due. O gli è partita quell’irrefrenabile voglia di cambiamento, oppure è guidato da una grande passione. Cosa avrà pensato il nostro Bruno Vespa nazionale? Questo vino è un perfetto compagno da pranzo in famiglia, onesto e fiero della sua territorialità grazie al Fiano del Salento. Non vuole stupire ma va sul concreto. Ve ne parlo meglio dopo”

BRUNO VESPA: FARE VINO E PARLARE DI CRONACA VANNO A BRACCETTO?

Bruno Vespa vini

Perché no? Alla fine in entrambi i casi è necessario raccontare qualcosa. La cronaca giornalistica è un racconto di fatti, più o meno minuzioso. Anche nel vino è necessario raccontare qualcosa: ma non tramite le parole, bensì suscitando sensazioni ed emozioni nel pubblico. Cambiano i modi, non gli intenti.

Capita poi che ci si prenda gusto a seguire una passione. Nel mio caso il vino è diventato una ragione di vita. Chissà che anche Bruno Vespa non si voglia dedicare totalmente al vino tra qualche anno, no?

Ovviamente non è facile uscire da uno studio televisivo e buttarsi in mezzo alla compagnia a vendemmiare. È per questo che Bruno Vespa si è affidato ad un enologo di eccezione, anzi ad uno dei più famosi al mondo: Riccardo Cotarella.

UN FIANO DEL SALENTO PER IL BIANCO DI BRUNO VESPA

Il Bianco di Bruno Vespa 2015

Il Fiano non è famoso solo dalle parti di Avellino, ma anche in Puglia. È il cugino meno conosciuto ma ha una buona considerazione anche da queste parti. Addirittura sembra che il Fiano sia stato portato nel Sannio, ai tempi dei Romani, da una popolazione migrante della mia zona ( Alpi Apuane ). Dai lidi dell’alta Toscana sembra che abbiano importato la vite Apuana, che in seguito verrà denominata Fiano.

Non conosci la mia zona a livello vinicolo? Allora ti consiglio di leggere questa degustazione di un bel vino rosso!

Se sia vera questa storia, non ne ho certezza. Ma visto che riguarda la mia zona d’origine, sicuramente mi affascina. Sono certe, invece, le grandi doti del Fiano. Nella zona dell’Irpinia può darci dei grandi vini, in taluni casi anche da lungo affinamento. E’ un’uva da tenere in considerazione per il futuro e che potrà dare soddisfazioni al sistema-vino Italia.

IL BIANCO DI BRUNO VESPA RACCONTA LA SUA TERRA

Questo giovane Fiano è appena al suo secondo anno di debutto, per cui ha ancora quasi tutti i margini di miglioramento da compiere. Ma non sempre si nasce per diventare il punto di riferimento dell’enologia italiana. Spesso è anche giusto fare un vino che racconti in modo semplice e onesto la propria terra d’origine. E il Bianco di Vespa 2015 lo fa in modo onorevole.

La Manduria non è solo Primitivo, così come mi piace dire che la Toscana non sia solo Sangiovese. Quindi spazio anche agli altri vitigni che hanno voglia di sgomitare e farsi belli agli occhi degli appassionati.

Il Bianco di Bruno Vespa 2015

Il Bianco di Vespa 2015 rientra nella categoria dei vini ideali per le situazioni di “disimpegno tecnico”. Con ciò non voglio sminuirlo, semplicemente è un vino facile, immediato e che non richiede secondi di concentrazione mentale per decifrarlo.

Ha un giallo paglierino con lievi riflessi verdolini, e parla al naso con una buona intensità. E’ stato vestito in modo casual, ma sa che alla base il suo vitigno può essere radical chic.

Non manca di allargare il campo dell’olfatto visto che presenta vari profumi che ben si legano fra loro. Poi non dà sensazioni sbagliate o fuori posto. Però non colpisce la finezza piena, perché si ferma un pò prima.

Che profumi ha questo Bianco di Vespa 2015? Mi parla in modo fresco, attuale e subito confidenziale. Mescola bene i vari toni fruttati con scorza di cedro e mela verde. Arrivano anche fieno essiccato, erbe aromatiche come timo limonato e alloro.

Nel finale ha anche un accenno che ricorda la vaniglia ad addolcire l’olfatto. Non manca inoltre la pietra focaia che dà una sensazione più matura a tutte le precedenti.

IL VINO DI BRUNO VESPA PUNTA ALLA FACILITA’ DI BEVA

Al palato entra in modo abbastanza caldo. E’ giusto così considerando che ha 12,5 gradi. Ma si allarga bene, nonostante non possa contare prettamente sulla forza dell’alcol. Le sue doti principali però sono la freschezza e la sapidità, come normale attendersi da un bianco giovane. Se poi vogliamo trovargli un minimo di morbidezza, si può raccontare che ci sia perché abbiamo visto scritto 2015 nell’etichetta.

E’ deciso e con una buona complessità di gusto ma era prevedibile visto il vitigno di partenza. Tutto ciò che possono dare acidità e freschezza c’è, e si fa sentire. Infatti i toni agrumati sono ancora più rigogliosi che al naso e ritrovo, in minima parte, quella nota di pietra focaia che mi aveva sorpreso al naso, quasi non volesse turbare l’equilibrio della degustazione.

Il Bianco di Bruno Vespa 2015

IL VINO DI BRUNO VESPA NON TRADISCE PER PIACEVOLEZZA

Non ci dimentichiamo della sapidità. Unita alla piacevole freschezza allunga la percezione della persistenza, facendo da ponte tra l’inizio e la fine della degustazione. Ecco perché il vino non delude come intensità di palato, nonostante non si possa ascrivere al club dei campioni. Non era di sicuro il suo intento, in ogni caso si difende con forza e onore.

Ma è adesso che si gioca il jolly della piacevolezza, in fin dei conti quello che interessa alla maggioranza degli appassionati. Ha tutte le caratteristiche al punto giusto, non pecca in alcuna di esse e sa come farsi apprezzare. Verrebbe quasi da dire che sia ammaliante al palato, in modo da chiedere un giudizio più alto. Ma questa voglia di emergere ci sta tutta, per questo vuole mostrarsi il più curato possibile.

Va verso la fine con un ritorno della sempre presente sapidità che si unisce all’amaricante: esce giusto in tempo per l’appello, ma in ogni caso dà il suo contributo per la buona riuscita della percezione gustativa.

Se mi chiedessero se valga la pena provare il vino di Bruno Vespa? Direi di si, perché è un vino che fa della piacevolezza e della beva facile, fresca e sapida le sue carte migliori.

Per info: Futura 14 | Manduria (TA) | www.vespavignaioli.it

di MORRIS LAZZONI

VinoperPassione

Il vino è semplice da capire, basta avere passione

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16 Giugno 2017. © Riproduzione riservata