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Dalle parti di Montepulciano lo sanno fare il vino e il Buracchi Ultimo 2013 di cui ti parlo a breve ne è la testimonianza. Hanno solo dei “cugini” scomodi, che abitano a Montalcino, e dei lontani parenti, nel Chianti Classico, che un pò ne offuscano la loro fama. I vini di Montepulciano non sono così famosi cosi gli altri che ho citato prima, ma credimi quando dico che spesso non hanno nulla da invidiare!

 

Buracchi Ultimo è un Nobile di Montepulciano di grande carattere

 

Quando tempo fa ( anche troppo direi ) mi sono scritto con Carlotta Buracchi per assaggiare i loro vini, sono rimasto colpito dal nome del loro vino: Ultimo. Da qui comprendo che la passione nei Buracchi è ciò che ha mosso da 40 anni la famiglia a mettere anima e corpo nel vino. Non è facile trovare continuità nelle future generazioni ma per fortuna l’ultima, rappresentata da Carlotta, sta portando avanti con grande carattere la tradizione di famiglia.

Buracchi Ultimo 2013

 

Come mi è sembrato il Buracchi Ultimo 2013

Intanto mettiamo due basi, così giusto per stare sulla stessa lunghezza d’onda. Ti va bene? Prima cosa stiamo parlando di un vino toscano ( e questo immagino tu l’abbia già capito ), seconda cosa Ultimo 2013 è un vino a base di Prugnolo Gentile, un biotipo di Sangiovese diffuso dalle parti di Montepulciano. Se poi vuoi sapere qualche dato riguardo al vino, questo è il sito aziendale da visitare! Adesso posso passare alla descrizione?

 

Degustazione del Buracchi Ultimo 2013

Mi ha colpito il suo colore, rosso rubino intenso, carico e perfino scuro, con una consistenza nel calice che rappresenta l’immaginario della potenza al palato. Rotea abbastanza lentamente e fa presagire che potresti farci a cazzotti! O lui o te, non c’è un’altra strada.

Invece poi porto il calice al naso e sento intensità di profumi ma non invadente o fin troppo carica. Il vino c’è con tutte le sue forze, ma punta piuttosto sulla complessità ed ampiezza dei profumi: in pratica qua si apre e mette a tacere le voci che lo volevano un filo scontroso. Addirittura è capace di prendersi la rivincita nella qualità olfattiva, con un voto che arriva molto vicino all’eccellenza. In questa fase sono attratto nel berlo e convinto che spesso le idee di base si scontrano con l’effettiva realtà nel calice.

 

Sembrava Tyson dal colore, invece una volta nel bicchiere sa di essere forte ma resta addomesticato!

 

Tutti i profumi arrivano diretti, precisi e salgono in modo composto, avvolgendo bene le narici. Sento frutti neri sottospirito come mora e prugna, avvolti da una fine coltre noir portata da tabacco biondo, liquirizia e pepe nero. Ma mica finisce qua perchè il lato balsamico derivante dall’affinamento ha il compito di alleggerire un pò tutta questa potenza, donando un piacevole ricordo mentolato.

Poi dopo la comparsa anche di un tratto erbaceo rappresentato dalle foglie di the nero, ecco il campione del ring: ogni Sangiovese di razza ha un ricordo ematico e l’Ultimo 2013 non è da meno. Posso dire che è meno incisivo dei Sangiovese di Radda, Panzano o Greve ma c’è, si sente, per cui la medaglia di campione al petto la può portare con fierezza.

Buracchi Ultimo 2013 Nobile di Montepulciano

 

Finora il Buracchi Ultimo 2013 ha fatto il suo dovere

In passato ho bevuto dei Montepulciano di qualche anno che arrivati al palato dimostravano tutta la loro irruenza, ma questo lato bruto non l’ho percepito nell’Ultimo 2013 di Buracchi. Più che pesante come un peso massimo sembra muoversi in modo agile come un centometrista: tocca agni angolo del palato, ma non sento pesantezza in bocca.

Ci sono frutti corposi, maturi e al limite del macerato ma prevale piuttosto il lato evolutivo con tostato di tabacco e the che “seccano” le mucose della bocca. Invece ritrovo una caratteristica che ho sentito in altri Nobile di Montepulciano. È la terrosità, polverosità lasciata in bocca dal tannino e dal corpo del vino. È presente ma più fine e si abbraccia con il tannino, fondendosi in un contesto deciso ma piacevole.

 

Mi ha sorpreso l’Ultimo 2013 perchè mette insieme lati classici ad alcuni più moderni: insomma è un bel mix!

 

Il tannino porta in bocca le giuste ruvidità ed astringenza ma sempre buttando un occhio di riguardo all’eleganza. Mi sembra quasi un Nobile di Montepulciano che voglia sorprendere per unicità, stile contemporaneo e nuovo, senza però dimenticare il legame con la sua tradizione. La persistenza è abbastanza lunga e i contorni fruttati e terrosi la fanno da padrone, pur lasciando un piacevole ricordo di prugna nel finale che amplifica il lato carnoso della bevuta.

In sostanza mi è piaciuto, molto anche, nonostante a tratti sia diverso dall’idea classica di Nobile di Montepulciano. La famiglia Buracchi nell’Ultimo 2013 sembra voglia lasciare una testimonianza del loro imprinting, sicuramente personale e mai scontato, del punto di arrivo del Nobile di Montepulciano moderno. Ottimo lavoro!

 

Buracchi Ultimo 2013 Vino Nobile di Montepulciano

 

ATTENZIONE: in estate un vino simile si pò bere, ma con le dovute attenzioni. Quali? La prima è la GIUSTA TEMPERATURA e qua ti dò qualche consiglio!

 

di MORRIS LAZZONI

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Il vino è semplice da capire, basta avere passione

11 Luglio 2018. © Riproduzione riservata