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In questo articolo parlerò un pò di me e della mia zona! Abito a Carrara, in quel lembo di terra che non è ancora piena Toscana ma neppure Liguria; in quella zona teatro di battaglie dei popoli Liguri-Apuani contro l’esercito Romano, ma anche vicinissima ai Colli di Luni Doc e nel mezzo del Candia dei Colli Apuani Doc.

Non le conosci oppure non le hai mai sentite?

Non posso darti torto, visto che in pochi le conoscono fuori dai confini di zona. Forse sono più conosciuti i Colli di Luni, grazie allo spirito ed alla mente imprenditoriale della sua cantina di riferimento ( Cà Lunae ) e di altri produttori “illuminati”, mentre spesso del Candia dei Colli Apuani si perdono le tracce nella geografia del vino nazionale.

Tanto per darti un riferimento geografico, ecco qualche informazione che può tornarti utile:

  • Colli di Luni: è una Doc interregionale tra Toscana e Liguria, diffusa nelle province di Massa-Carrara e La Spezia. È conosciuta per la produzione di vini da uve Vermentino, uva regina della zona, interpretata con profumi fini, eleganti e da spiccati ricordi della vicinanza al mare. Se vuoi saperne di più, leggi qualche articolo su questo sito.
  • Candia dei Colli Apuani: si divide tra le zone di Massa, Carrara e Montignoso. Si parla perlopiù di viticoltura eroica su irti pendii che guardano il mare, anche se in passato la qualità dei vini ha spesso lasciato a desiderare. Nel sito del Consorzio potrai trovare maggiori informazioni.
Vista dalle colline del Candia

Vista dalle colline del Candia

Questo articolo è indirizzato più ai produttori delle due zone che al semplice lettore. D’altronde se un vino non è conosciuto o diffuso, che può saperne un appassionato di vino delle potenzialità di zone così belle?

Sono entrambe zone di grande tradizione vinicola che risale, più o meno, ai tempi dei Romani. Ne hanno più di molti altri areali sparsi per l’Italia, più conosciuti e diffusi sulle tavole delle case e dei ristoranti italiani. Sembra un controsenso se ci pensi, eppure questa è la situazione. Di chi è colpa? Non sono un giudice e non spetta a me dare sentenze, ma leggendo l’articolo ti spiegherò cosa ne penso!

Fai una prova di quanto affermo: avvia una ricerca online per verificarne la presenza digitale e ti accorgerai, drammaticamente parlando per l’epoca in cui viviamo, che è molto bassa. I Colli di Luni neppure hanno un sito del Consorzio, mentre quello del Candia dei Colli Apuani si è dotato ora di un sito funzionale, dopo anni in cui si era affidato ad una “paginetta” fatta un pò così e così!

Vista da uno dei punti più alti dei Colli di Luni

Vista da uno dei punti più alti dei Colli di Luni

Eppure la qualità per fare ottimi vini ci sarebbe: posizione, clima, suoli, esposizione e tradizione. Gli elementi per creare un buon vino sono lì, pronti per essere usati dai vignaioli delle due zone. Anche se sono divise, ne parlo come se fossero una, non solo data la grande vicinanza, ma anche per le medesime problematiche e le mancate virtù.

 

Quali sono le cause delle qualità inespresse delle due zone?

– Molti produttori non hanno una mentalità di successo!

Molti di loro non hanno la minima idea di cosa significhi fare squadra, unirsi per fare promozione della zona e condividere progetti che possano far conoscere i loro vini in Italia e nel mondo.

Mente scrivo questo articolo, siamo in periodo di Anteprime: sono stato poco tempo fa  a Grandi Langhe e mi appresto per due appuntamenti toscani di grande rilievo, come la Chianti Classico Collection e Benvenuto Brunello. Come mai i Colli di Luni ed il Candia dei Colli Apuani non hanno un’anteprima delle nuove annate?

Lo scorso anno venne fatta, solamente nei Colli di Luni, ed io ero presente: poi siccome le anteprime del vino si fanno solo nelle zone ” che contano”, sembra che quest’anno non si faccia…mi sembra giusto!

Se vuoi rileggere il mio articolo sull’Anteprima del Vermentino dello scorso anno, lo trovi cliccando qua!

Nel Candia non si è mai parlato e, forse mai si parlerà, di un’anteprima seria e ragionata. A Massa da anni si predilige una festa di paese chiamata “Spino Fiorito”, negli anni terribilmente peggiorata nel livello d’intrattenimento dei veri appassionati del vino, ma eccezionalmente cresciuta nel livello di beoni presenti. Eppure la location del Castello Malaspina è da infarto per bellezza e fascino!

Anche nei Colli di Luni non scherzano e da anni si dilettano con “Benvenuto Vermentino”: la volontà è quella di radunare nel bellissimo borgo di Castelnuovo Magra orde di persone, più o meno composte, che vogliano fare aperitivo, cena e dopo cena con fiumi di Vermentino. Ovviamente a basso prezzo, giusto per incentivare l’ubriachezza molesta e non dare spazio alla critica, al racconto ragionato ed alla valorizzazione di zona, vitigno e storia come fanno nelle vere manifestazioni del vino.

In entrambe le zone sarebbe bella una manifestazione pensata, organizzata e gestita da chi ha visione programmatica e competenza. Non sarebbe male neppure un’unica grande festa del vino ligure-apuano, dentro cui far entrare anche la vicina Lunigiana: sarebbe una fiera del vino dalla voce forte, che potrebbe finalmente dare una maggiore visibilità mediatica a tutti!

Penso a giornalisti, critici, blogger ed operatori del settore invitati a conoscere i vini dei Colli di Luni, della Lunigiana e del Candia: immagino una due giorni di eventi a tema, press tour, degustazioni tecniche, live e post sui social e vociare incredibile sulla rete. Ma credo sia e resti un miraggio, almeno fino a quando nella promozione del vino locale metteranno becco persone con poca competenza od amiche dei politici di turno.

Panorama dei Colli di Luni con Castelnuovo Magra sullo sfondo

Panorama dei Colli di Luni con Castelnuovo Magra sullo sfondo

Spero che nessuno si offenda per quello che dico. Mi auguro ci sia chi la pensa come me, ma che non si è mai espresso: io non produco vino e sono un blogger indipendente, per cui non devo sottostare alle logiche di consorzi e politica.

– Manca l’unione tra produttori per creare un progetto comune

Molti produttori non si sopportano a vicenda e, se possono, parlano male del collega di turno che sta emergendo o che è all’apice del successo. Capita nel Candia contro un emergente come Marco Verona (leggi qua il mio articolo su di lui), oppure contro un giovane vignaiolo come Luigi Pucci, entrambi osteggiati da chi non ha ancora ben capito se fare vino sia o meno la sua strada. Per ora certi risultati qualitativi farebbero pensare che darsi ad un’altra attività potrebbe essere la soluzione giusta: ma si sa che a Massa-Carrara le persone assomigliano in fermezza e decisione al marmo bianco delle Alpi Apuane!

Capita nei Colli di Luni contro Cà Lunae oppure contro Ottaviano Lambruschi, tanto per citare i due più conosciuti del comprensorio. Eppure chiunque faccia Vermentino dovrebbe baciare la terra dove cammina e ringraziare quei due nomi per aver portato alto il nome della zona.

Sembra quasi che anche la sede di Castelnuovo Magra dell’Enoteca Regionale della Liguria a volte si dimentichi del Levante: eppure è quello numericamente più importante per il vino ligure e dove ha sede la cantina più grande della Liguria. Forse la stanchezza del team sta prendendo il sopravvento, oppure manca la progettualità per farsi carico delle sempre maggiori responsabilità che l’attuale mondo del vino richiede?

Eppure hanno l’esempio in casa, più precisamente dal Ponente Ligure e dai colleghi di Ortovero. Lo scorso anno sono stato più volte loro ospite durante le serate Stelle & Calici, organizzate dall’associazione Vite in Riviera: sono liguri anche loro, eppure si sono uniti per creare una rete d’impresa che valorizzi e faccia conoscere il loro territorio ed i loro vini. Perché nei Colli di Luni non si può fare? Forse andrebbe chiesto all’attuale Presidente del mai nato Consorzio: magari lui ha la chiave per promuovere e dare slancio alla zona di cui lui stesso fa parte!

Ho provato a promuovere i vini dei Colli di Luni con degustazioni tecniche mirate. L’ho fatto senza chiedere nulla a produttori od istituzioni. Qualcuno ha partecipato, altri no, qualcun altro ha boicottato. Pazienza…

Mi sento coinvolto in entrambe le zone, perché rappresentano le mie origini e sarei contento se fossero più in forma del loro stato attuale. Vorrei vedere vignaioli ed imprenditori che mirino ad elevare la conoscenza delle zone in Italia attraverso manifestazioni mirate e fatte bene, che servano per portare turismo e tanti appassionati a conoscere i vini che vi si producono.

Eppure le soluzioni ai problemi ci sono: io ne lancio qualcuna

Il turismo enogastronomico è la nuova frontiera e lo è ancor di più per zone dove la piccola dimensione non permette di fare slanci pindarici di distribuzione mondiale od anche solo europea. La media produttiva delle cantine nei Colli di Luni e nel Candia dei Colli Apuani sta intorno alle ventimila bottiglie: a parte i grandi della zona alcuni produttori stanno anche al di sotto. Mi vien da chiedere perché andiate al Vinitaly: se per caso, anche fortuito e del tutto casuale, doveste imbattervi in un importatore un pò sveglio, mi dite quanto vino potreste inviare all’estero?

Puntate su voi stessi e migliorate il vino ( cosa sana e giusta, dopo averne assaggiato qualcuno al limite dell’imbarazzante ), portate gente in cantina e vendete direttamente, dopo aver fatto provare all’enoturista un’esperienza che non dimenticherà mai. Così facendo migliorerete i vostri conti economici, vendendo a prezzo pieno e risparmiando costi di gestione.

Il paesaggio è dalla vostra parte, la conformazione dei vigneti molto spesso lascia senza fiato, la storia del vino eroico è sempre bella da raccontare: insomma avete molti elementi per fare un lavoro straordinario! A volte vi manca il prodotto di qualità e quasi sempre, purtroppo per l’economia della zona, vi manca la spinta imprenditoriale che dia slancio e vigore alle vostre entrate.

E chissà che non la smettiate di svendere il magazzino rimanente a pochi spiccioli per fare spazio ai vini dell’annata successiva, come sovente capita in questa storia dal finale triste.

Esempi di serate degustazione parlando di Vermentino dei Colli di Luni

Esempi di serate degustazione parlando di Vermentino dei Colli di Luni

Nelle foto sopra puoi vedere alcune serate in cui ho parlato di Colli di Luni: qualche produttore illuminato ha partecipato, qualcun altro ha portato ospiti, altri non mi hanno neppure considerato! Molto bene…

 

La competizione serrata è arrivata anche nel vino: oggi non basta più ragionare come negli anni 80

Molti produttori nei Colli di Luni dovrebbero andare a scuola da qualche collega più sveglio e capace: non vorrei ripetermi ed essere noioso ma andate a parlare con Cà Lunae per comprendere che indirizzo stia prendendo la loro azienda. Le nuove leve della famiglia sono riuscite a dare nuova linfa ed identità a molti vini, compresa la punta di diamante della gamma: parlo dell’Etichetta Nera 2018 che ha virato verso nuove identità e personalità rispetto al passato.

Nel Candia dei Colli Apuani il cambio epocale è più difficile, molto più difficile. La mentalità tipica della zona è dura da cambiare e molte aziende vinicole continuano la stessa strada intrapresa da decenni. Peccato che questo indirizzo abbia sempre portato a vini di dubbia qualità, per non dire peggio: è possibile che si continui imperterriti a produrre vini amabili o frizzanti? Qualcuno dirà che si fa per tradizione: peccato che siano quelle positive le tradizioni da tramandare, non quelle negative. Nel Chianti Classico o nelle Langhe possono parlare di tradizioni tramandate: nelle Colline di Candia forse sarebbe meglio iniziare a crearle queste tradizioni positive!

Prima citavo l’esempio di Marco Verona che segue una strada diversa dall’ovvietà tipica, credendo nel rispetto totale della natura ed in un vino il più possibile franco. Oggi il suo esempio è limpido e chiaro, ma forse a qualcuno dà fastidio che si possa fare vino in maniera diversa dall’obbrobriosa tradizione che imperversa da decenni.

Lo stesso vale per Luigi Pucci, fresco vincitore di premi in giro per l’Italia, e simbolo di una nuova generazione di viticoltori che vorrebbe staccarsi dal passato cupo e buio, in cui a volte regna ancora il vino di Candia fatto male.

Infine c’è la stella più luminosa e più avanzata del comprensorio, l’azienda vinicola Montepepe di Montignoso. Il titolare Alberto Poggi ha creato un fulgido esempio di imprenditoria che non assomiglia alla tipica visione massese, bensì punta su vini di qualità, ospitalità e bellezza della location.

Al contrario di chi vende alla Gdo, chi chiama agriturismo un ristorante nel mezzo di una zona commerciale/industriale oppure trucca i vini e non lo dice. Non c’è solo il bel paesaggio e la potenzialità di fare grandi vini: anche questo è il Candia dei Colli Apuani!

Offro le mie idee e la mia competenza per collaborare insieme. Chi è con me?

Coloro che non cambieranno mai il loro approccio, mi insulteranno: i più coraggiosi chiamandomi direttamente al telefono, quelli più infami parlandomi dietro le spalle.

Poi ci saranno quelli che faranno finta di mettersi in gioco, appoggeranno la mia disamina e non faranno nulla per cambiare o per migliorarsi. A loro basterà solo l’apparenza: mi spiace, ma è peggio per voi.

Infine ci saranno quelli più capaci, i veri imprenditori del vino, che capiranno l’urgenza per uscire dallo stallo in cui si trovano le due zone. È con loro che mi piacerebbe parlare ed essere di aiuto per programmare e fare cose assieme.

Ho deciso di uscire dalla veste di umiltà e discrezione che mi ha sempre contraddistinto: in Italia ci sono tante aziende, Consorzi o distretti vinicoli che mi conoscono e che mi hanno dato facoltà di espressione. Nella mia zona mi conoscono in pochi e molti altri mi ignorano: ora sono proprio curioso di capire se qualcuno si accorgerà che esisto!

D’altronde si sa che nessuno è profeta in patria, giusto?

Sono qua per la mia zona, per il vino “delle mie parti” e per i produttori più lungimiranti: voi ci siete?

 

di MORRIS LAZZONI

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Il vino è semplice da capire, basta avere passione
10 Febbraio 2020. © Riproduzione riservata