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UNA COSTA TOSCANA MA CHE VALE PER 5

Real Collegio Lucca

La splendida cornice del Real Collegio di Lucca ha ospitato nuovamente l’Anteprima Vini della Costa Toscana giunta alla 15ª edizione. La rassegna porta agli occhi del grande pubblico una rappresentazione dei produttori delle 5 province della costa toscana. Da Carrara a Orbetello passando per Lucca, Pisa, Livorno e Grosseto.

Ho avuto il piacere di far parte del reparto stampa specializzata con ottimo trattamento riservato da parte dell’organizzazione: sala stampa con accesso esclusivo e servizio sommelier per l’assaggio dei vini en primeur e in commercio divisi in lotti e per provincia. Un servizio veramente ben fatto che posiziona la manifestazione su livelli di alta professionalità.

 

PARTENZA DALLA SALA STAMPA

Sala stampa anteprima costa toscana

In sala stampa le degustazioni erano divise tra vini in commercio e en primeur della vendemmia 2015 e, tra loro, divisi per provincia e successivamente in lotti da 6. Non è stato facile scegliere i lotti da degustare sapendo che non avrei potuto degustarli tutti. Ho scelto 3 lotti, due della provincia di Livorno ed uno di Grosseto in rappresentanza dell’intera Costa Toscana.

Passiamo subito all’elenco dei vini perchè ci sono delle cose di sicuro molto interessanti da valutare e sorprese inaspettate. Inserirò quelli che ritengo più rappresentativi e che mi hanno maggiormente colpito.

PETRA | SUVERETO

Petra logoPetra PETRA ROSSO 2012: 70% Cabernet Sauvignon e 30% Merlot – almeno 18 mesi in barriques e almeno 18 mesi in bottiglia. Bel rosso rubino carico con accenni granati, naso potente che si apprezza per complessità ampia e variegata. Frutti maturi protagonisti ( ciliegia marasca, mora e accenno di prugna ) che stanno per andare verso il sottospirito. Pochissimo dopo arrivano i primi segnali di evoluzione: chiodi di garofano, punta di cuoio, liquirizia. Al palato entra perlopiù morbido nonostante un tannino deciso e vigoroso. Mantiene una persistenza lunga e che porta in dote una bella carica di frutti.

BATZELLA | BOLGHERI

Batzella vini logoBatzella TAM 2010: Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc – 18-24 mesi in barriques e almeno 12 mesi in bottiglia. Rosso rubino intenso con riflessi granati. Naso interessante e complesso. E’ un carico di sensazioni mature con un’evoluzione di sottospirito già evidente così come è ancora vibrante la nota erbacea nonostante l’invecchiamento. Frutti neri maturi come ribes, prugna e ciliegia “cotta” che si abbinano a sensazioni di fiori appassiti come in un potpourri. Ha una grande mineralità che si abbina anche alla sua “terrosità”. Al palato conferma la sua maturità: inizia con una bella morbidezza che via via lascio spazio al “taglio verde” dell’erbaceo che rimane a fianco del tannino, giusto e non eccessivamente esplosivo.

CAMPO ALLA SUGHERA | BOLGHERI

Vinoperpassione a Anteprima Vini 2016

Campo alla Sughera ARNIONE 2011: 40% Cabernet Sauvignon, 20% Cabernet Franc, 20% Petit Verdot e 20% Merlot. Affina almeno 18 mesi in barriques di rovere e oltre 18 mesi in bottiglia. Rosso granato con naso fin da subito spinto su contorni vegetali molto definiti. E’ una sensazione intensa, complessa e che presenta molte sfaccettature: la nota erbacea è seguita da potpourri e da fiori secchi appassiti. Arrivano poi i segni di tostatura, di spezie come noce moscata e pepe nero con un tocco finale di balsamico che chiude il cerchio. In bocca prevale il fruttato che diventa esplosivo: è maturo con accenni dolciastri e riesce a creare una bella armonia con il tannino sempre presente come filo conduttore, ma mai invasivo. Bella persistenza.

GRATTAMACCO | BOLGHERI

Grattamacco LogoGrattamacco BOLGHERI ROSSO 2013: Cabernet Sauvignon, Merlot e Sangiovese. Affina 18 mesi in barriques e almeno 12 mesi in bottiglia. Rosso rubino vivo e lucente che accompagna un naso interessante per finezza che anticipa l’intensità e pareggia i conti con la complessità di sensazioni. E’ una vera lotta a chi arriva prima al naso tra il fruttato di frutti di bosco ancora giovane e fragrante contro il vegetale/erbaceo.

Si inizia a percepire il primo slancio di invecchiamento con un fine tostato ben legato alle spezie. A palato è un bel insieme di morbidezza e tannino. Apre il frutto con ciliegia e lampone per poi fare nuovamente spazio all’erba tagliata. Il tannino ha le spalle larghe e col tempo potrà sicuramente affinarsi e diventare un gentleman. Rimane ben persistente con finale sapido, leggermente “terroso” e con evidente retrogusto di liquirizia e caffè amaro. Tanta roba!

MICHELE SATTA | BOLGHERI

Michele Satta logo

Michele Satta PIASTRAIA 2013: Cabernet Sauvignon, Merlot, Sangiovese e Syrah in parti uguali. Affina 12 mesi in barriques e poi affinamento in bottiglia. Già riesce a portare un bel mix equilibrato nelle varie sensazioni perché sale con buona intensità e giusta finezza oltre ad essere bilanciato tra il frutto rosso carico, maturo e dolce contro un erbaceo che sta virando verso l’appassimento. Al palato è abbastanza morbido con note di frutti come lampone e ciliegia che anticipano un tocco di spezie leggermente piccanti. Il tannino entra con una certa carica ma poi lascia spazio anche ai primi segnali di evoluzione come cacao e tabacco.

PODERE SAPAIO | BOLGHERI

Podere Sapaio BolgheriPodere Sapaio SAPAIO 2013: 70% Cabernet Sauvignon, 15% Cabernet Franc e 15% Petit Verdot. Affina 18 mesi in barriques e 12 mesi in bottiglia. E’ un cavallino rampante con naso che denota già una buona complessità, con frutti freschi, bel vegetale ed accenni di floreale. Al palato entra con tannino ancora un pò “tagliente”, ha una buona sapidità e anche abbastanza morbido. Dopo arriva la nota di liquirizia e lo speziato e chiude con tono amaricante. Persistenza già interessante che può solo che migliorare.

TENUTA ARGENTIERA | BOLGHERI

Tenuta Argentiera Logo

Tenuta Argentiera ARGENTIERA 2013: Cabernet Sauvignon, Merlot e Cabernet Franc. Affina 18 mesi in barriques e 12 mesi in bottiglia. Rosso profondo e deciso che dimostra carattere e intensità. Al naso apre fin da subito con inaspettata maturità con i frutti quasi macerati che la fanno da protagonisti. Ribes, mora e ciliegia marasca anticipano spezie come cannella e pepe. Subito dopo arriva la vaniglia ad ammorbidire il tutto rendendo l’insieme piacevole e ammaliante.

In bocca è quasi morbido, leggero e con un tannino gentile e non rude come in altri “colleghi”. Mantine il carattere frivolo del frutto che sviluppa particolare aromaticità. Non ha ancora sensazioni di evoluzione importanti ma liquirizia e caffè fanno già capolino. Lascia la bocca asciutta con ricordi dolci e un palato vellutato. Non male anche la persistenza.

MORIS FARMS | MASSA MARITTIMA

Moris FarmsMoris Farms AVVOLTORE 2012: Sangiovese, Cabernet Sauvignon e Syrah. Affina 12 mesi in barriques e 6 mesi in bottiglia. Rosso rubino compatto, pieno ma anche vivo e lucente. Si presenta subito con un bel carico di frutti maturi e con un fare avvolgente per l’olfatto. E’ speziato ma in modo fine, ha accenni floreali importanti  e con lievi accenni di sottospirito e di evoluzione. Ci sono sentori finissimi di tabacco, cuoio e cacao. Entra morbido al palato, è presente e con tannino che asciuga come il “San Giovese” è capace di fare. Ha ancora un pizzico di vegetale da smussare col tempo e al tempo stesso non è prepotente. Ha già un buon equilibrio e lascia la bocca con finale sapido e ritorni del sentore di tabacco e vegetale. Bello!

POGGIO FOCO | MANCIANO

Poggio Foco vigneti logoPoggio Foco SESA’ 2009: Merlot, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon e Alicante in proporzione variabile. Rosso tra rubino e granato, compatto e carico di colore. La prima sensazione al naso è il cammino fatto con l’evoluzione: frutti macerati come mora, ribes, marasca poi tracce di tostato e spezie che danno carica e tenore al corpo del vino. E’ pieno di pepe, chiodi di garofano e con un tostato che vira leggermente sul fumé. Rimane anche una bella traccia di “vegetale tagliato” che si è ben amalgamata alle altre sensazioni. Al palato conferma il tutto dimostrandosi equilibrato e coerente. Il tannino è ancora possente e ha ancora un percorso di evoluzione di fronte. Ha una particolare morbidezza ma è ancora un pò sovrastata dal tono un poco vegetale del tannino. Persistenza buona e piacevole che fa percepire le varie sfaccettature per vari secondi.

TENUTA MARSILIANA | GROSSETO

tenuta Marsiliana logoTenuta Marsiliana MARSILIANA 2012: Cabernet Sauvignon, Merlot e Petit Verdot. Affina 15 mesi in barriques e 12 mesi in bottiglia. Il colore dà il benvenuto con un tono che dire pieno e carico è riduttivo. La luce non riesce a filtrare tanto è compatto. Nell’equilibrio olfattivo la parte vegetale ha un pò più di potere rispetto al fruttato. Il tannino dà il meglio delle sue capacità astringenti, rafforzando la carica vegetale. Arriva in secondo piano le evoluzioni da tostato, con punte di fumo al punto anche da nascondere anche la bella sensazione di frutto maturo che sale in bocca. Persistenza nella media.

CAMBIO DI SCENA, SI PASSA IN SALA DEGUSTAZIONE

Adesso arriva la parte piacevole. Il contatto diretto con i produttori che animano la manifestazione. Si entra in contatto con i loro sacrifici per produrre, anno dopo anno, vini che possano portare in alto la bandiera della regione. Non sei curioso di conoscere i miei migliori assaggi dei vini della costa toscana?

PETRA | SUVERETO

Petra winery

Ormai è una tradizione fare un saluto a questa cantina. Oltretutto ogni volta ho modo anche di provare novità mai degustate. In questa occasione è stata Stephanie ad accompagnarmi nella scoperta di alcuni loro prodotti. Vediamo quali.

Viognier 2015: ovviamente uvaggio al 100% di Viognier con affinamento in solo acciaio e 3 mesi in bottiglia. E’ un vero regno del frutto con albicocca e pesca a pasta gialla e floreale fresco e dai colori brillanti. E’ un vino pronto da bere come aperitivo grazie alla propria freschezza e al ricordo dolce che lascia in bocca che resta con ricordo agrumato. Non si slancia in sapidità ma è piacevole per la sua beva.

LA BALENA 2013

La Balena 2013: sempre uvaggio al 100% di Viognier con affinamento di 18 mesi di cui 6 in barriques. Ha corpo maggiore e più strutturato rispetto al precedente. Si nota l’evoluzione data da vaniglia e tostato che ben si legano con l’insieme. Ci sono frutti dolci ma maturi e che stanno virando verso accenni di essiccato ( albicocca, pesca e accenni di mango ). Sempre al naso si hanno una nota floreale interessante e una mineralità ben presente. Al palato entra di corpo essendo un bianco. Dimostra una struttura che mette in mostra maggiormente il fruttato e la relativa dolcezza più che la freschezza e la mineralità. Bel bianco!

ADESSO UN ROSSO

Sangiovese 2014: uvaggio del 100% Sangiovese con affinamento minimo di 3 mesi in bottiglia. Ovviamente il colore è un rosso rubino poco carico, tipico del Sangiovese e ancor di più dell’annata. Dominano i frutti come ciliegia e lampone che danno tutta la loro caratterizzazione rispetto al tannino.  Prevale infatti la morbidezza e la facile beva lasciando il palato pulito con bella sensazione fruttata e con discreta persistenza. Ha una leggera speziatura e buona mineralità. È un vino pronto e perfetto per le situazioni

MARCHESI GINORI LISCI | QUERCETO

Castello Ginori Lisci

L’azienda possiede circa duemila ettari tra cui troviamo per metà macchia boschiva ed altri 5-600 ettari a produzione energetica. La produzione vinicola parte nel 2002 e ad oggi sono 16 gli ettari vitati. Sono stati piantati nel 1998 Merlot, 2003 Cabernet Sauvignon e 2007 Vermentino. La produzione è di circa 40.000 bottiglie ed è certificata biologica dal 2013.

Ad introdurmi nel mondo della cantina è l’enologo Lorenzo. Carismatico e ben coinvolgente nel farmi sentire tutti gli sforzi e la passione riposti nella produzione di vino. Ricorderò fino allo sfinimento che il vino deve essere creato e curato con la stessa cura che si metterebbe nei gioielli. Anzi è il nostro primo gioiello gastronomico. Che mondo sarebbe senza vino?

CAMPORDIGNO 2013

È un monovitigno con 100% di Merlot vinificato in acciaio e poi affinato in acciaio e legno da 50/60 hl. Vendemmia a Settembre con uscita sul mercato a Marzo. E’ un vino da beva facile e si fa subito scoprire. E’ fruttato in modo deciso, fresco per essere un rosso e con espressione di frutti rossi come ciliegia, fragola e lampone. E’ un vino da bere giovane, chiaramente, ma riesce a farsi apprezzare per la sua corrispondenza tra qualità e pretese.

MACCHION DEL LUPO 2013

Macchion del Lupo 2013: il rosso rubino è carico e deciso e il naso assume subito connotati di equilibrio, rotondità e complessità. I frutti sono macerati e non nasconde una mineralità più che accennata che segue la sempre presente nota vegetale. Ha un tono alcolico importante ma nonostante ciò entra in bocca morbido. Il tannino si fonde bene al punto da non lasciare segni di ruvidezza o eccessivo vigore. E’ un vino bilanciato in cui si ha una leggera prevalenza della parte morbida. Finale di bocca asciutto e con decisa sapidità.

CASTELLO GINORI 2012

Castello Ginori 2012: altro monovitigno in questo caso di Merlot e selezione di un solo vigneto aziendale. Viene vinificato in legno, precisamente tonneaux aperti. Affina per un anno in barriques e un altro anno in bottiglia con uscita sul mercato 3 anni dopo la vendemmia. Ha un naso più maturo con frutti decisi ed un vegetale più spiccato rispetto ad un classico merlot, con accenni di corteccia e legno in modo evidente.

Ha anche segni di evoluzione con un balsamico fin troppo presente che quasi sovrasta il fruttato. Il tannino è vigoroso, verde e vegetale oltre a presentare segni di “terra” e ferro. Asciuga molto il palato e lo rende meno morbido del previto, anche in considerazione dell’uvaggio. La vena verde difficilmente sparirà ma credo che il vino possa migliorare col tempo.

CAIAROSSA | RIPARBELLA | WWW.CAIAROSSA.COM

Caiarossa

Un incontro Italia-Francia ha prodotto una bella realtà vinicola, o meglio, l’ha trasformata. L’azienda nasce nel 1998 mentre nel 2004 passa di proprietà a una famiglia che ha fatto la propria storia vinicola nel Bordeaux e che ha lanciato l’azienda verso livelli di alta qualità. Ho degustato 4 vini cercando di farmi un’idea riguardo alla produzione. Anticipo già che vorrei ci fosse anche un altro contatto con l’azienda, per creare una migliore conoscenza d’insieme.

CAIAROSSA BIANCO 2014

Bianco 2014: uvaggio al 60% Viognier e 40% Chardonnay con passaggio sia in barriques per 10 mesi che in cemento per altri 5-6 oltre a un anno in bottiglia. Ha una bella aromaticità come in parte ci ha abituati il Vignioier e si percepisce una discreta mineralità con tendenza gessosa. Si sente il tocco dolce della vaniglia da affinamento in barriques così come la fine tostatura mai invadente. Al palato è fresco e porta in dote il carico di frutti a polpa dolce come albicocca, pesca e frutti tropicali. Sapidità interessante e freschezza che porta sulle spalle una bella persistenza. Chiude nel finale con una leggera nota agrumata.

PERGOLAIA 2011, IL SANGIOVESE DELLA COSTA TOSCANA

Pergolaia 2011: in larghissima parte composto da Sangiovese con il restante fatto di Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Merlot. Affina per 12/14 mesi in tonneaux da 500 litri con altri 10 mesi in vasche di cemento o botti da 25 hl. Il naso è abbastanza intenso e i profumi sono già maturi e completi. Bello il floreale che si sposta su note di appassimento e quel tocco di mineralità che non guasta. Ha una caratterizzazione anche tostata, non invasiva, oltre a un principio di balsamico che fa ben sperare. All’assaggio entra un pò ruvido e con fare ruspante mai poi si fa morbido e rotondo riuscendo a raggiungere l’equilibrio di sensazioni. Ci saluta lasciando il palato asciutto e con fare leggermente terroso.

ARIA DI CAIAROSSA, INTRODUCE GLI STRANIERI

Aria di Caiarossa 2011: un uvaggio variopinto con 40% di Cabernet Franc, 30% di Merlort, 25% di Syrah e 5% di Sauvignon. E’ il vino più giovane dell’azienda ottenuto da vigne impiantate nel 2007. Affina in barriques per 14-15 mesi e successivamente svolge 6-7 mesi in vasche di cemento.  Ha maggiore struttura e vigore rispetto al Pergolaia, nonostante la gioventù di impianto.

L’insieme delle sensazioni è bilanciato tra frutti maturi come mora, prugna e ribes, note vegetali e speziato. Entra morbido al palato pur avendo un tannino deciso che non sfocia nella ruvidezza. Ha una carica fruttata importante che si fa matura e integrata con le spezie oltre ad interagire bene con il tono balsamico e tostato dato dal principio di evoluzione. Persistenza interessante.

SETTE VITIGNI PER IL CAIAROSSA, ESEMPIO DI ASSEMBLAGGIO PER LA COSTA TOSCANA

Caiarossa 2010: 7 varietà differenti ( Merlot, Cab. Franc, Cab. Sauvignon, Syrah, Sangiovese, Petit Verdot e Alicante ). Compie affinamento in tonneaux o barriques con tempo variabile dagli 11 ai 20 mesi a seconda dell’uvaggio. Segue un periodo di 6-8 mesi in vasche di cemento e poi riposa in bottiglia. Con questo vino si tocca una bella vetta gustativa, nonostante fossi inizialmente scettico vista la grande varietà di uvaggi utilizzata. Ma il giudizio è da applausi!

CAIAROSSA 2010

E’ la punta delle sensazioni sentite in precedenza con evoluzioni su tutti i fronti. Il fruttato, le spezie, il balsamico e tutti gli altri sentori da evoluzione sono elevati verso l’alto in complessità ma anche in eleganza e finezza. I frutti sono già nella fase del sottospirito che dà forza e carica al vino oltre a spiccati sentori di pepe nero e noce moscata che rendono l’insieme ammaliante.

E’ un vino di corpo, pieno e potente. Al tempo stesso si presenta morbido e con tannino levigato. Ha ancora voglie di gioventù che fanno ben sperare per l’affinamento futuro. Lascia la bocca asciutta, con un bel frutto carico che resta per molti secondi. Veramente bello e un esempio di vino alternativo della costa toscana.

OLIVIERO TOSCANI | CASALE MARITTIMO | WWW.OTWINE.COM

Oliviero Toscani wine

Mettiamola così, faccio subito pace con l’azienda, non essendo in accordo con il patron circa lo spostamento del Vinitaly. Adesso pensiamo a degustare e capire di che pasta sia fatto il vino! Diciamo che quando mi avvicino ad un’azienda che fa capo ad un personaggio famoso provo un pò di scetticismo.

In molti casi si è assistito a un vero e proprio cannibalismo del vino, fatto solo ed esclusivamente per pubblicità e marketing. Posso anticiparvi però che non è il caso di Ot Wine. Sfatiamo il mito e confermo la bontà del prodotto così come filosofia e filiera produttive.

Ho degustato l’OT in due annate, 2009 e 2010 per fare un confronto e un paragone sulla continuità di qualità. L’uvaggio è al 50% Syrah, 35% di Cabernet Franc e 15% di Petit Verdot con affinamento in barriques di rovere di 1° e 2° passaggio per 14-16 mesi.

OT 2010

Ha un olfatto tipico del Syrah. Porta in dote un bel carico fruttato e le spezie oltre alla componente vegetale/erbacea tipica del Franc e del Petit Verdot. Il colore è abbastanza profondo e scuro nella propria tonalità e ci dà l’idea di quello che ci aspetta al naso. Arrivano frutti maturi scuri e speziatura importante con leggero retrogusto amarognolo. Il tostato è presente ma non invadente, mentre la piccola nota balsamica lega il tutto e anticipa il macerato nel fruttato.

Al palato è equilibrato e perfettamente conforme al naso. Aggiunge una buona dose di mineralità e sapidità che non guastano e che ricordano terra e sabbia. Il tannino inoltre è gentile col palato, asciugandolo bene nel finale ma senza essere invasivo. Persistenza interessante.

OT 2009

È come un evoluzione, un restyling del precente. Si trova più frutto macerato con più sottospirito e si attenua la carica vegetale del 2010 che già non era preponderante. E’ un vino più complesso e più maturo nell’insieme e ancora più rotondo nell’esprimere le sue sensazioni. Le spezie sono più intense, più profonde e con note meno piccanti.

Al palato eleva ancora la sua struttura e morbidezza rendendo tutto in modo ancor più elegante e fine. Nel finale di bocca spiccano i sentori da evoluzione per cui il tostato, il balsamico, il cuoio, il tabacco. Migliorata ancora la persistenza.

Infine devo dare un giudizio molto positivo alla produzione: a volta l’apparenza inganna e lascia spazio, anche molto, alla sostanza. Nel vino mai farsi idee a priori. Sempre meglio degustare! Bravi.

TENUTA DI GHIZZANO |GHIZZANO | WWW.TENUTADIGHIZZANO.COM

Tenuta di Ghizzano Nambrot Veneroso

Azienda poliedrica con produzione di vino, olio e molti ettari coltivati a cereali e boschivi per un totale di 350 ettari. Fanno agricoltura biologica dal 2003 con particolare attenzione alla qualità piuttosto che alla resa. È un punto di vista perfettamente condivisibile. Adesso una carrellata dei vini degustati.

Ghizzano Bianco 2015: è un blend in gran parte di Vermentino, poi Trebbiano e Malvasia bianca con percentuali variabili a seconda dell’annata. Ogni uva è ovviamente vinificata separatemente  rispettando la tipologia e le carattetistiche. Per esempio il vermentino non viene vinificato sulle proprie bucce per rispettarne l’aromaticità ed evitare lo sviluppo della componente erbacea. Nel bicchiere si veste di un giallo dorato poco carico nel colore ma va fiero verso un’aromaticità molto interessante che porta con sè una bella carica fruttata, una bella freschezza unita anche a quel tocco di mineralità che rende piacevole l’insieme. Beva facile e discreta persistenza.

GHIZZANO ROSSO 2014

Ghizzano rosso 2014: tipico rosso toscano con uvaggio al 95% di Sangiovese e un piccolo 5% di Merlot ad ammorbidire l’insieme. E’ affinato in vasche di cemento per 9-10 mesi. Vista l’annata 2014 non proprio entusiasmante il concetto di ricerca della qualità ha portato a diminuire in modo considerevole la produzione, da 45.000 a 25.000 per ovviare ai problemi dell’annata.

Comunque è un vino in linea con le proprie caratteristiche perchè ha una beva interessante, tipica da vino giovane e non da vino ideale per l’invecchiamento. Ha un naso che punta sui frutti rossi in modo deciso, lasciando fuori dal contesto sentori di evoluzione e portando in risalto un pò di speziatura che rende il tutto più “frizzante”. Ha un tannino giovane per cui gentile e delicato. Persistenza media e finale di bocca fruttato.

ARRIVANO LE DUE SELEZIONI

Veneroso 2012: abbinamento tra 70% di Sangiovese e 30% di Cabernet Sauvignon con affinamento per 16 mesi in botte da 500 litri e successivi 12 mesi in bottiglia. E’ una selezione dei migliori vigneti per aumentare ancor di più la qualità e creare un ” vino cru “. La struttura si sente subito anche al naso in quanto si presenta fin da subito corposo, potente e deciso.

Frutti maturi su tutto ma anche spezie fini e un percorso di evoluzione che ci porta un bel tostato leggero unito a primi sentori di cuoio nel finale. Il tannino è elegante, fine e morbido con il palato riuscendo a levigarlo e lasciarlo fruttato e setoso. Ha una persistenza interessante.

NAMBROT 2012

Trittico internazionale con 60% di Merlot, 20% di Cabernet Franc e 20% di Petit Verdot con affinamento di 18 mesi in barriques non nuove per evitare eccessiva trasmissione del legno nel vino. Ha un particolare taglio verde al naso ma anche un corpo fruttato deciso che riporta a ricordi di appassimento e morbidezza. I tre vitigni sono legati bene assieme e lo si vede dal bel percorso di evoluzione che sta facendo il vino.

TERMINA IN GRANDE

È un vino equilibrato che si concede nelle sue note balsamiche, di finissimo fumè e con erbaceo che ha le note dell’erba “tagliata ed essiccata”. In bocca si presenta morbido, equilibrato e con un tannino finemente sabbioso e intenso nella sua dinamicità. Persistenza lunga con ritorno di note balsamiche e sapidità nel finale di bocca.

COLLEMASSARI | CINIGIANO | WWW.COLLEMASSARI.IT

Collemassari

Azienda dal nome storico e parte di una famiglia di aziende di rilievo in Toscana. Gli ettari totali sono 1.200 con 110 coltivati vite e sita ai piedi del Monte Amiata a circa 320 m. slm. Da anni, inoltre, l’azienda porta avanti un metodo di agricoltura biologica. Si ripercuote anche sui metodi di produzione attenti, in ogni fase della vinificazione, oltreché al rispetto dell’uva.

La zona di produzione è il Montecucco Doc, zona meno alla ribalta del jet set vinicolo. Può comunque dare esempio di ottime produzioni come nel caso di ColleMassari. L’azienda produce bianco, rosato e rosso con netta prevalenza di Sangiovese e Vermentino rispetto alle altre coltivazioni.

IRISSE 2014

Irisse 2014: 85% di Vermentino e 15% di Grechetto con affinamento per un anno in botte oltre a 6 mesi in bottiglia. Ha un bel colore giallo dorato più carico nel colore mentre al naso si fa subito riconoscere per una bella aromaticità con la note fruttata che vince su tutto. Frutti dolci ma anche agrumi che portano anche freschezza, corpo e bella struttura. Ci sono anche note speziate che rimangono però leggermente sottotono a scapito della carica dei frutti. Persistenza discreta e palato asciutto fanno finire la freschezza un poco prima del previsto.

POGGIO LOMBRONE E MORELLINO

Poggio Lombrone 2012: si arriva alla punta aziendale. E creata usando le uve provenienti dai migliori vigneti di Sangiovese con una vita media di almeno 50 anni. E’ ovviamente 100% Sangiovese e affina per almeno 18 mesi in botti grandi da 40 hl e almeno altri 12 mesi in bottiglia. Iniziando dal colore si capisce il corpo del vino. Infatti il classico rosso rubino del Sangiovese assume un corpo e un carico maggiore. Anche al naso è una naturale evoluzione del Sangiovese perché è un pò più minerale dei Sangiovese dell’entroterra.

UN MORELLINO CHE HA FUTURO

I frutti sono maturi, quasi virano sul macerato, e sono frutti rosso scuro. Sono evidenziati anche da una bella tostatura corposa ma elegante nella sua finezza. E’ ovviamente anche speziato e di quelle spezie “pepose” che riporta al vitigno e al territorio d’origine. Al palato esprime tutta la carica fruttata e speziata con un tannino che compie benissimo il proprio compito di asciugare la bocca lasciandola un pò secca. E’ un vino ancora giovane dato il suo carisma e potrà solo che migliorare col tempo. Deve ancora ammorbidire la carica leggermente ruvida e terrosa del tannino.

TERRE DI TALAMO | SCANSANO | WWW.TERREDIBOSSI.IT

Azienda della costa toscana facente parte del gruppo vinicolo della famiglia Bacci che dai jeans ha deciso, anni orsono, di iniziare il cammino nel settore vinicolo. Attualmente le aziende producono circa 1 milione di bottiglie che in gran parte vengono esportate. L’agricoltura segue i concetti del rispetto del territorio e della natura pur non avendo una certificazione biologica.

Tempo Morellino 2013: è un 100% Sangiovese come si fa bene da queste parti. E’ un vino che punta quasi tutte le proprie carte sul fruttato a bacca rossa già maturo anche se mantiene un sentore delicato. Concede spazio anche al floreale come la viola oltre al leggero speziato che rende l’insieme più interessante. In bocca entra con bella morbidezza avendo cura di rispettare il palato. Il tannino è deciso, come si conviene per un monovitigno Sangiovese. Ma è meno invadente di altre interpretazioni simili e rende il vino tutto sommato equilibrato nelle varie sensazioni. Finale dove risale la sapidità e palato asciutto.

Terre di Talamo Castello Bossi

Tempo Morellino Riserva 2012: in questo caso si abbandona il 100% di Sangiovese per inserire, tutti al 5%, Syrah, Cabernet Sauvignon e Alicante. Affina per 6 mesi in barriques ed altri 12 mesi in bottiglia. Si nota la maggiore struttura rispetto al Tempo perchè le sensazioni sono più evolute e mature, a partire dal fruttato che vira verso note di appassimento, fermandosi poco prima di entrare nel campo del sotto spirito.

Salgono alla ribalta il balsamico, ancora da svilupparsi pienamente, il pepe e i chiodi di garofano e leggere sensazioni di cuoio e cioccolato. Al palato entra forte, carico e deciso portandosi dietro tutto il carico di ciliegia, ribes e prugna. E’ un vino che ha una buona morbidezza visto che il tannino è forte ma non da calamitare si di sè tutte le attenzioni. Il vino si può definire bilanciato e in equilibrio, oltre che essere coerente tra naso e palato. Persistenza lunga e bocca che resta con bella sensazione fruttata.

PERCECCO E PETIT VERDOT

PerCecco 2012: si va nel terreno del Petit Verdot e l’azienda ha voluto stupire creando un cru al 100% di Petit Verdot. Una scelta inusuale, sopratutto in Toscana, che richiede grande abilità nello smussare un’uva non facile e per nulla docile. Il vino è fatto affinare per 24 mesi in barriques ed altri 12 mesi in bottiglia. Devo dire che al naso il vino è perfettamente in linea con il vitigno d’origine.

IL PETIT VERDOT SEGNA IL TERRITORIO

Il vegetale/erbaceo anticipa un pò la carica fruttata. Tutto rientra sotto la “cupola” del balsamico da evoluzione che fa da legaccio ai due emisferi. Si intuisce subito l’affinamento visto che sono ben evidenti la tostatura, le spezie come pepe verde e cannella ma anche una bella sensazione di macerazione che restituisce nobiltà e vigore al fruttato. Anche al palato il vino esprime tutto il suo vigore anche nella tendenza astringente. Il tannino forte e deciso rende il vino “maschio” e possente. Ovviamente non è un vino che porta grande morbidezza, almeno per il momento. Potrà, con gli anni, sicuramente affinarsi ancora e completare la sua evoluzione.

FATTORIA RUSCHI NOCETI | PONTREMOLI

Fattoria Ruschi Noceti

Per terminare la giornata al Real Collegio ho deciso di far visita ad un’azienda della mia provincia per chiudere il cerchio del giro per la costa toscana. Ho avuto il piacere di intrattenermi con il titolare. Mi ha raccontato anche del famoso aneddoto avvenuto con il grande Luigi Veronelli.

Durante una visita nel 2003 si inginocchiò di fronte ad un bicchiere di passito di pollera. E’ stato un immenso piacere conoscere di persona chi ogni giorno lavora con sacrificio e grandi sforzi per portare avanti la propria filosofia produttiva. Mi sento di inviare all’azienda un grande ringraziamento per il trasporto  con cui sono stato coinvolto. Parliamo del vino adesso.

POLLERA 2010

Uvaggio al 95% pollera con affinamento che avviene al 50% in acciaio e 50% in legno per 18 mesi ed altri 12 mesi in bottiglia. Il colore è un rosso tendente al granato con profondità simile a quella del Nebbiolo. Infatti è scarico ma delicato e raffinato alla vista. La pollera ha queste caratteristiche oltre a quella di maturare in ritardo, per questo il vino viene vendemmiato ad inizio Ottobre.

Dimostra di essere un vino elegante e fine al naso portando all’attenzione dell’olfatto profumi delicati. Si percepiscono ciliegia, lampone e frutti di bosco che sono già macerati e con i primi accenni di sotto spirito.

CHE EVOLUZIONE

Ha un bel carico speziato che si lega ai frutti e ha grande armonia con i sentori da evoluzione. Portano una punta di cuoio, un pò di cioccolato e un profondo e carico balsamico. Al palato mantiene in modo coerente quanto dimostrato al naso. Il tannino recita perfettamente il proprio copione. È abbastanza morbido, fine e gentile col palato. Chiude le sensazioni in modo vellutato facendo percepire un accenno di vegetale nel tannino. Tutto ciò lascia ancora spazio per un ulteriore affinamento futuro.

CI RIVEDIAMO PRESTO ALL’ANTEPRIMA COSTA TOSCANA

Finisce qua la mia esperienza alla 15° edizione di Anteprima vini della Costa Toscana. Un caloroso ringraziamento all’organizzazione dell’evento per il trattamento riservato come addetto stampa e per la professionalità e disponibilità che ho rinvenuto in tutti gli espositori ed addetti ai lavori.

Ci rivedremo il prossimo anno per l’Anteprima vini a Lucca.

di MORRIS LAZZONI

VinoperPassione

Il vino è semplice da capire, basta avere passione

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15 Maggio 2016. © Riproduzione riservata