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LA GENTE DELLE MARCHE, PERSONE OSPITALI E GRAN LAVORATORI

Ho bei ricordi delle Marche nonostante le mie visite troppo “toccata e fuga” fatte negli anni passati. Il ricordo che porto è fatto di persone ospitali, cordiali e sempre disponibili a far festa e stare in compagnia. Ma anche persone di sostanza, legate alla propria terra in modo indissolubile e quasi “carnale”. Oltre che dotati di grande spirito di sacrificio per il lavoro e ciò che ne consegue. In definitiva, belle persone!

Torniamo però al vino, a quello marchigiano nello specifico. Tradizionalmente si identifica in alcune varietà che risuonano nelle orecchie dei consumatori più o meno esperti, una su tutte è il Verdicchio dei Castelli di Jesi. Ai più si accenderà immediatamente il ricordo della bottiglia ad anfora usata da una famosa cantina vinicola. Mentre ai più appassionati verranno subito a mente nomi storici della zona, tra cui l’azienda Garofoli.

Rappresenta da cinque generazioni uno dei viticoltori più assidui e longevi della regione. La zona specifica è quella del comune di Montecarotto, nel vivo del territorio del Verdicchio Castelli di Jesi che può vantare due denominazioni diverse. La Doc quando si parla, tra gli altri, di Classico e Classico Superiore e la Docg per la versione Riserva. 

VERDICCHIO, UN VITIGNO CHE HA FATTO STORIA

Mappa zona di produzione Verdicchio Castelli di jesi

Si potrebbe affermare che le Marche siano legate al Verdicchio così come la Toscana al Sangiovese, tanto è la storicità ed il contributo che il Verdicchio ha dato alla regione per farla conoscere all’universo vinicolo. Bisogna però dare atto a molti bravi produttori che dagli anni ’80 in poi hanno cercato di elevarlo in qualità senza puntare tutta la giocata solo ed esclusivamente sulla quantità di bottiglie prodotte. Inoltre bisogna specificare che sono due le zone di produzione per il Verdicchio. I Castelli di Jesi, come già accennato sopra, e il quella di Matelica.

Che differenze ci sono tra le due zone? La zona di Matelica è quasi a ridosso degli Appennini nella Val Camerina, in zona da forti escursioni termiche che danno una connotazione “quasi montana” al vino. A Matelica si produce circa il 10% della quantità prodotta nella zona dei Castelli di Jesi, che fa invece della Vallesina la zona più elettiva. Si dice “guardi il mare” per la posizione fronte Adriatico che porta con sè contaminazioni da brezze marine e clima decisamente più mite.

PODIUM 2013, DIRETTAMENTE DALL LINEA SELEZIONE DI GAROFOLI

La “Linea Selezioni” di casa Garofoli prevede tre scelte di Verdicchio tra cui fa la sua comparsa il Podium di cui parlo a breve. Rispetto al disciplinare che prevede l’utilizzo minimo di un 85% di uve Verdicchio, Garofoli preferisce vinificare in purezza. Ciò porta in bottiglia un risultato sicuramente più significativo e confacente al vitigno di origine. Non lascia spazio a compromessi e “tagli” fatti con altri uvaggi. Guardando la scheda tecnica del vino scopriamo che affina per 15 mesi in serbatoi di acciaio a contatto con le fecce nobili e poi matura altri 4 mesi in bottiglia. Con questo percorso evolutivo c’è da aspettarsi una struttura interessante anche senza aver avuto passaggi in botte o barriques.

Garofoli Podium 2013

Usare al 100% le uve Verdicchio serve per dare conformità alla natura del vitigno stesso. Lo si intuisce dalla bella intensità cromatica con cui mette in risalto il proprio colore. Il Verdicchio è un vitigno che colpisce per la naturale predisposizione verso sentori spiccati in ogni loro espressione. Le caratteristiche note fruttate, floreali,  minerali e sapide assumono connotati spesso importanti e di forte consistenza. Il Podium 2013 non si sottrae a questa regola e regala piacevoli sorprese.

All’olfatto infatti si presenta subito con una bella spinta non mancando di far sentire la propria voce per complessità e varietà dei profumi. Di sicuro non mancano frutti e fiori. Ma c’è dell’altro a fare da contorno come la mineralità. Contribuisce alla creazione della bella struttura che da qui a poco scopriremo.

DEGUSTANDOLO DIVENTA SEMPRE PIU’ PIACEVOLE

Nel campo dei frutti si percepisce pera, pesca a pasta gialla, un pizzico di ananas oltre che agrumi leggermente pungenti e stuzzicanti come pompelmo e arancia. Il contributo dei fiori serve a legare l’insieme con tocchi delicati e gentili che riportano all’idea di fiori bianchi e freschi come il biancospino. La mineralità che sento al naso conferma spessore e personalità del vitigno e anche quell’importanza e profondità di sensazioni che sono fondamentali in un vino bianco che si rispetti. Chiude nel finale con un che di burroso, più precisamente col ricordo del burro appena caldo, e con un leggero accenno di mandorla.

Garofoli Podium 2013

Al palato entra con equilibrio e coerenza, sfoggiando non solo le stesse qualità che ha saputo dare al naso, ma aggiungendo sapidità, una bella spalla acida e mineralità che contribuiscono a creare una struttura carica che non sfocia mai nell’eccessiva possenza. La bocca rimane piena e piacevolmente colpita dalle note fruttate e la sapidità non fa altro che fare da laccio a tutte le sensazioni che seguono.

Quando si dice che il Verdicchio dei Castelli di Jesi “sente il mare” è perché quella contaminazione è ben percepibile. Non c’è solo sapidità a ricordare il mare ma anche quel giusto grado di mineralità che porta alla mente la sabbia e i sassolini bagnati dall’acqua salata. Se c’era bisogno di avere conferme riguardo allo spessore e alla struttura del vino, direi che non ci sono più dubbi!

EQUILIBRIO, ELEGANZA E COMPOSTEZZA

Il vino non si scompone neanche quando passa di fronte alle porte della finezza e dell’eleganza. Non è mai a disagio visto che ogni sensazione che mette in campo non sovrasta le atre rimanendo nei ranghi e limiti dell’equilibrio sopra ogni cosa. Sorge un dubbio a questo punto, sarà un vino fresco? Lascia il palato salivante e la freschezza non si fa superare dal calore, comunque ben presente. Questo conferma che il vino può vantare un equilibrio di buon livello e perfetto nel suo bel vestito elegante e formale. Infine la persistenza. È abbastanza lunga da lasciare un bel ricordo al palato quasi a dare ulteriore rinforzo a quanto scoperto finora.

E’ un vino che sa dare piacevolezza, è amichevole come quel compagno di viaggio che si porta con sè per scoprire abbinamenti culinari differenti. E che non delude quando è il momento di mostrare il mix di equilibrio, finezza e forza che lo contraddistinguono. Consigliato!

Info: Casa vinicola Gioacchino Garofoli Spa | Castelfidardo (AN) | Sito aziendale

di MORRIS LAZZONI

VinoperPassione

Il vino è semplice da capire, basta avere passione

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12 Agosto 2016. © Riproduzione riservata