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 IL DOSAGGIO ZERO COME PIACEVOLE CONFERMA

Chi segue il mio blog sicuramente avrà avuto modo di leggere quanto scritto in precedenza su un altro prodotto della cantina trentina. Per chi se lo fosse perso, non succede nulla! Basta cliccare su questo link e andrete direttamente all’articolo di cui parlavo. Quello era un Brut, mentre qua parlerò di un Dosaggio Zero.

Visto che ho già scritto riguardo all’azienda, mi concentrerò solo sulla descrizione e la degustazione. Prima però vorrei fare un sentito ringraziamento alla titolare Lucia che ho avuto modo di conoscere a Bottiglie Aperte 2016.

Un incontro fugace ma più che sufficiente per comprendere quanta passione e voglia di fare ci sia dietro tutta la produzione della sua azienda. Ti ringrazio e spero ci sia quanto prima occasione di rivedersi!

MI CONSIDERO UN TIPO DOLCE, MA GLI SPUMANTI LI PREFERISCO SENZA ZUCCHERO

Letrari Dosaggio Zero Riserva 2009

Ogni tanto permettetemi qualche piccola battuta ma il titolo del paragrafo sintetizza in modo efficace i miei gusti personali quando si parla di bollicine.

Ho già parlato della scala dei dosaggi zuccherini riguardo agli spumanti metodo classico. Chi avesse voglia di rinfrescarsi la memoria basta che vada al mio precedente articolo per capire di cosa sto parlando. I prodotti che non hanno aggiunta di zuccheri si possono chiamare Dosaggio Zerocome il nostro Letrari Riserva 2009. Oppure Pas Dosè e Brut Nature. La sostanza non cambia e sempre sotto i 3 gr/l di zuccheri aggiunti si rimane!

Lecito chiedersi “Che cambia alla fine con questo Dosaggio Zero?” Beh vi assicuro che cambia e anche molto! Se non è presente zucchero, oppure è presente in piccolissima parte, la degustazione dello spumante o champagne è dritta, precisa, veritiera e il più possibile conforme ai vitigni utilizzati e al loro periodo di affinamento. Tutto ciò che uno spumante vuole raccontarci e farci provare con un dosaggio zero è esaltato all’ennesima potenza. Non siete curiosi di sapere cosa ha da dirci questo Letrari Riserva 2009?

HA TUTTE LE CARTE IN REGOLA E SA COME FARE COLPO

Potrete anche dire che sono fortunato oppure bravo a scegliere cosa bere ( ma è anche vero che non sempre si cade in piedi ) ma con il Dosaggio Zero Riserva 2009 si parte subito con una marcia alta: non serve fare tanta strada per capire che le sensazioni che si sentono all’inizio del viaggio di degustazione ci porteranno a godere di un bel panorama finale.

Letrari Dosaggio Zero Riserva 2009 Trento Doc

Prima di continuare spieghiamo che prodotto abbiamo di fronte, però, almeno si hanno tutti i dati necessari per il giudizio. I due cavalieri delle vigne di montagna del Trentino ci sono e rispondono all’appello di Chardonnay e Pinot Nero: non stiamo a spulciare sulle percentuali, non è quello che ci interessa. Ci interessano invece i mesi passati sui lieviti perché ci indicano cosa aspettarci come struttura e livello di evoluzione. E’ un’annata 2009 ma con sboccatura Aprile 2016: a spanne direi che ha passato circa 6 anni sui lieviti, mese più mese meno. L’ho degustato a Novembre e sono passati 7 mesi, dopo la sboccatura, un tempo ideale per permettere una perfetta amalgama di tutte le componenti.

Partiamo quindi? Basta poco per rendersi conto che siamo fortunati con questa bottiglia: basta mettere il naso sopra al calice e lasciarsi rapire dalle qualità di finezza e eleganza che sa esprimere. Non che questo dosaggio zero non abbia intensità e complessità intese, rispettivamente, come potenza di espressione all’olfatto e insieme di sentori riconosciuti. Ci sono anche loro, ovvio, ma sono “meno vestite a festa” di eleganza e finezza che ci mettono tutto il loro impegno a farsi subito ben volere.

CHE BELLE BOLLICINE CHE HA QUESTO LETRARI DOSAGGIO ZERO

Quelle finissime e numerose bollicine avevano voglia di uscire dalla prigionia del vetro vedendo come salgono verso l’alto, mostrando la velocità di chi vuole fare bene il proprio compito per stupire il pubblico astante. Ma torniamo all’eleganza e finezza sentite al naso, cosa ci danno quindi? Ci portano un mare di frutti che spaziano dalla pera, frutti tropicali come mango e ananas e poi agrumi vari che fanno da legaccio con la loro piacevole punta di carica citrina. Poi subito si viene immersi in un mondo di evoluzione evidente perché 6 anni sui lieviti hanno molto da raccontare. Ci parlano di bouquet di fiori gialli appassiti, note di fico secco, nocciole e mandorle e poi quel bel corpo di ballo che include fini sensazioni burrose, un accenno di vaniglia e sospiri di pasticcini appena sfornati a chiudere l’ultimo atto della recita.

E infine la mineralità, ma non da ultima! In realtà si percepisce fin dalla prima olfazione ma, sapendo di essere una gran signora e la regina del terroir d’origine dello spumante, lascia passare avanti le altre sensazioni per prendersi poi il compito di recitare le ultime battute prima della degustazione.

ENTRIAMO NEL VIVO CHE C’E’ DA DIVERTIRSI

Letrari Dosaggio Zero Riserva 2009

In bocca sorprende ancora di più perché sa essere poliedrico. Innanzitutto riesce a coccolare il palato con una bella mousse di bollicine perfettamente spumose, fini, eleganti e ben integrate nel liquido. Entra in bocca secco come piace a me, con quel giusto grado di tagliola acida che ricorda il non dosaggio, pur considerando il tempo passato sui propri lieviti.

Il corpo c’è tutto e anche il calore che pervade il palato fa capire che le fondamenta non mancano, anzi!

Siete pronti ora? Perché arriva la sua vera natura, il suo lato mascolino da vero dosaggio zero. Asciuga la bocca senza lasciare nessuna confusione e pulisce facendo leva sulla sua corposa mineralità. Non è tagliente e selettivo nel pubblico come altri Pas Dosè perchè la sua natura completa e globale gli permettono di essere goduto anche da chi preferisce dosaggi un poco più elevati.

Scivola via integro, compatto e sempre confacente a quella finezza globale che lo contraddistingue. Ci riporta in bocca tutte le sensazioni che abbiamo sentito al naso, ognuna arriva, compie il proprio dovere e poi lascia spazio alle successive. Si percepisce meglio in bocca quanto siano maturi i frutti che vanno verso accenni di confettura, sempre con quel tocco piacevole e delicato di fine pasticceria.

DOSAGGIO ZERO, ARRIVANO I COLPI FINALI

Ha una complessità che conquista e che allunga la durata di tutte le sensazioni. Lo si può definire persistente per come riesce a lasciare il segno alla fine della degustazione: la bocca resta fresca e pulita, non come dopo aver bevuto un brut giovincello, ma sempre con particolare piacevolezza.

Ha ancora tanto da dire, non è un prodotto “alla frutta” perchè avrebbe di fronte ancora altri anni per esprimersi e recitare alla perfezione il suo copione. Sarebbe una replica da godersi tra qualche anno per verificare la tenuta al tempo e alle rughe. In ogni caso se lo bevete ora, potreste compiacervi già di un’ottima performance. Quindi cosa aspettate?

Info: Azienda Agricola Letrari | Rovereto ( TN ) | www.letrari.it

di MORRIS LAZZONI

VinoperPassione

Il vino è semplice da capire, basta avere passione

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8 Dicembre 2016. © Riproduzione riservata