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Il Salento ha un vitigno unico nel suo genere, il Negroamaro. Acini neri, tannino ben presente, corpo e sostanza a più non posso!

Negroamaro Alba Nera 2015

 

In passato ho già degustato i vini dell’azienda vinicola Alba Nera, come il Primitivo 2015 che mi aveva colpito per potenza, pienezza di gusto e bella personalità. Oggi tocca al Negroamaro, sempre dell’annata 2015, andare sotto esame. E l’idea di giudicare due monovitigni diversi della stessa annata per verificare quanto la singola uva possa tirar fuori nelle medesime condizioni climatiche.

 

Quando dico Negroamaro non parlo del gruppo musicale, ma di un vino. Il gruppo poi si chiama Negramaro!

 

Negroamaro 2015 di Alba Nera: un vino per veri duri!

Ora non voglio dire che non lo possano bere tutti, ma il Negroamaro di Alba Nera è un vino a cui non manca di sicuro la decisione! Mettiamola così: se stai cercando un Negroamaro diretto, preciso e conforme alle sue caratteristiche quello di Alba Nera potrebbe essere l’ideale.

L’acino del Negroamaro ha un colore molto scuro e lo ritrovo alla perfezione nel vino: il rosso rubino è intenso, carico ma al tempo stesso lucente e brillante.

Al naso apre ben intenso dove le note speziate ed i frutti macerati entrano senza bussare e neppure chiedere permesso. Come se non bastasse subito dietro arriva il tono tostato, erbaceo e dell’evoluzione del vino. Prugna, cassis e ribes nero aprono le porte dell’invadenza, thè nero, tabacco biondo bruciato, pepe nero e chiodi di garofano danno il colpo finale, prima del tratto più delicato di liquirizia, balsamico che vira su eucalipto e del discreto tenore alcolico.

La potenza è la sua caratteristica primaria, non vuole mollare neppure un centimetro all’eleganza ed alla finezza. Non te lo immaginare come un boss a camicia aperta e collanona d’oro in vista, diciamo più come un Conor McGregor vestito di un completo elegante. Per carità la giacca e la cravatta ci saranno anche, ma non mi puoi dire che sia l’emblema dell’eleganza! Ci prova, ci mette impegno ma preferisce impressionare con la forza! A me piace, a te?

 

Alba Nera Negroamaro 2015

 

Ormai sei caduto nella trappola del Negroamaro 2015 di Alba Nera: non ne puoi uscire!

 

Se credi che al palato ti dia tregua, allora non hai capito che vino hai di fronte! C’è da dire che è coerente con sè stesso, dimostrando la stessa pasta che ha già mostrato al naso. Fin qui niente di sbagliato, anzi, è un segno di continuità ed equilibrio del vino. L’alcol è impattante sul palato ed i 14 gradi si sentono e non fanno nulla per nascondersi.

La cosa importante è che non sono fuori luogo, perché il vino sostiene questa irruenza con tante armi. Mi piace tanto la parte fruttata che è corposa, polposa e ben presente sulla lingua: sento confettura, sotto forma di materia viva che riempie il palato in modo piacevole e rotondo.

Poi però il tannino ti frega. Stava giocando a nascondino ma non riesce a farlo del tutto: alla fine si scopre e arriva astringente e potente come è normale che sia per il Negroamaro. Colpisce e tocca le gengive quasi senza remore, confermando che la sua forza è ancora giovane ed irruente. Una sorpresa il Negroamaro 2015 di Alba Nera me la dà: la freschezza! Non me l’aspettavo, sai? Questa freschezza salivante rende più facile la beva del vino: ovviamente non aspettarti una salivazione a mò di un Riesling, ma comunque è giusta per allentare la tensione creata finora nel palato.

Vado a chiudere la degustazione di questo Negroamaro

Non è finito il vino! C’è ancora spazio per la parte amara: tostato e liquirizia si depositano sulla lingua senza troppe remore. Ogni secondo lo impiega per confermare la realizzazione della sua personalità, come se non volesse mai perdere di vista l’approccio maschio alla bevuta.

Chiude al palato lasciandolo asciutto, caldo e quasi sabbioso nel finale. Mi piace anche quanto dura il suo ricordo: la persistenza c’è e si sente!

 

Giusto due notizie sull’uva Negroamaro

Ti scrivo qualche informazione sull’uva Negroamaro in modo da completare le informazioni sul vino:

  • il grappolo ha una buona dimensione, gli acini hanno un colore scuro e la buccia spessa
  • è una delle uve più coltivate in Italia. Tempo fa veniva spesso usata come uva da taglio per altri vini
  • dà il meglio di sè nel Salento
  • produce molta uva e le migliori produzioni usano l’impianto ad alberello
  • ottimo anche per la produzione di vini rosati ( lo produce anche Alba Nera, eccolo! )

Ora sai tutto sul Negroamaro: non ti resta che darci dentro con le degustazioni!

 

di MORRIS LAZZONI

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Il vino è semplice da capire, basta avere passione

18 Luglio 2018. © Riproduzione riservata