fbpx

È stata una bellissima esperienza! Ecco, ti ho rovinato la sorpresa di capire cosa ne penso di Sangiovese Purosangue, a cui ho partecipato dal 2 al 4 Novembre a Siena. Infatti ti dico già che la manifestazione di Enoclub Siena, l’associazione organizzatrice dell’evento, è stata un successo di qualità e passione.

Ora che sai che Sangiovese Purosangue mi è piaciuto, → CONTINUA LA LETTURA DELL’ARTICOLO!←

 

Sangiovese purosangue a Siena

 

Il Sangiovese ha stregato Siena…e me! W Sangiovese Purosangue!

 

Il filo conduttore della tre giorni senese non era solo l’uva Sangiovese ( e non solo toscano), ma anche un focus sull’annata del decennale, la 2008. Dieci anni per un vino è una cifra simbolica, quasi celebrativa, soprattutto quando ci si trova a giudicare dei cavalli di razza che hanno appena finito il riscaldamento pre-partita.

Ho trovato interessante anche l’idea di far conoscere le altre zone del Sangiovese, come la Romagna, le Marche oppure il Lazio, con l’inserimento della Sicilia in un caso spot. Su quel vino si apre una parentesi un pò più lunga, per cui ti consiglio di approfondirla qua!

 

Grandi bottiglie a Sangiovese Purosangue

 

→ Avere il privilegio di essere a Sangiovese Purosangue per tre giorni mi ha permesso di dedicarmi completamente al re Sangiovese.

 

Il mio soggiorno a Siena inizia con il Venerdì di degustazione libero di tutti i circa 250 vini presenti. Ovviamente non è facile scegliere, tantomeno pretendere di degustarli tutti: il mio intento però si è rivolto a capire l’evoluzione dell’ANNATA DEL DECENNALE ( la 2008 ) oltre alla 2015, ampiamente disponibile e piena di grandi cavalli di razza!

Degustare un vino dopo dieci anni dalla vendemmia segna la prima tappa della corsa, un pò come superare il Gran Premio della montagna in una tappa del Giro d’Italia. Dopo dieci anni si iniziano a capire molte cose di un vino – o di un’annata nel caso di un’orizzontale – e per questo mi sono fatto ingolosire dalla situazione.

 

→ L’annata 2008 in Toscana è stata una buona annata? Non ho la verità assoluta ma a Sangiovese Purosangue ho trovato vini che vogliono ancora galoppare!

 

Un vecchio detto dice che “l’Italia è stretta e lunga”, quasi a voler sottolineare quante differenze ci siano tra Nord e Sud, ma senza dimenticare che quando si parla di vino ci sono anche altre considerazioni da fare. Nella stessa Chianti oppure a Montalcino si sentono nel vino i tratti marcatori della sottozona. Quindi?

Vuoi capire come sia stata una precisa annata? Prendi molti vini della stessa e fatti un’idea! Ti porto nel mio viaggio, preparati: a Sangiovese Purosangue è stata una bella sfida!

 

Degustazione a Sangiovese Purosangue

 

A Sangiovese Purosangue parto con l’annata 2008, dieci anni dopo!

 

Cigliano Chianti Classico 2008 – San Casciano Val di Pesa ( FI )

L’ho trovato evoluto e con un buon grado di maturazione, ma ancora ben capace di reggere al tempo che passa. Iniziando dal colore che evidenzia i primi segni aranciati nella veste rubino, arriva al naso con una spinta aromatica ben intensa e avvolgente. Spicca il mentolato che sa di balsamico ed erba officinale, piacevolmente unito a fiori secchi, prugna e mora. Al naso è leggero, nonostante l’alcol si percepisca bene.

Al palato è salivante, con buona freschezza e mantiene un grado di acidità che fa ben sperare per il futuro. Il tannino invece è già smussato, rotondo e inglobato nel vino: forse un pò meno strutturato di come me l’aspettavo. Sento nuovamente la nota fruttata matura in bocca e l’unica cosa che mi lascia interdetto è la persistenza più breve di quello che pensavo.

 

Fontodi Flaccianello 2008 – Panzano in Chianti (FI)

Il nome ha un bel palmarès, ma la 2008 è a livello del blasone? Si! Lo dico senza mezzi termini perchè noto subito la classe e la finezza di questo grane vino. Già dal colore lo vedi perfettamente in forma con accenni granati, ma sempre perfettamente lucente. Possiede ancora profumi croccanti con la marasca e la mora comunque piene di polpa, la traccia erbacea che è fresca e lascia un ritaglio anche all’eleganza dell’eucalipto. Speziato e fine in ogni movimento al naso.

Bocca tesa, acida e con un tannino ancora vigoroso e deciso a non mollare il posto all’avanzamento dell’età, lasciando una zampata pesante sulla lingua. È un vino sapido, con tanta frutta che riempie la bocca e tanta, ma tanta persistenza. Ha classe, finezza e può ancora dare ottime soddisfazioni per il futuro!

 

→ Questi vini ti piacerebbero anche se ami i vini giovani. Ne ho trovati molti che restano aggrappati alla gioventù!

 

Castello di Monsanto – Chianti Class. Ris. Il Poggio 2008 – Barberino Val d’Elsa (SI)

Alla vista sembra fatto ieri poichè il rubino è ancora intatto e di grande luminosità. L’intensità al naso spiazza e quasi sorprende con quel fondo scuro di muschio ed erbe secche che lo connotano in modo importante. Frutti lontani, chiusi e poco espressivi, mentre sento rabarbaro e liquirizia. Non ha la finezza che mi ricordavo da tempo.

Al palato è amaro, ancora chiuso e con un tannino sgraziato e troppo aspro per essere apprezzato. Non ha la solita classe del Poggio, perchè si muove slegato e poco armonico rispetto alle volte in cui mi ha sempre sorpreso. Persiste in bocca, ma nel solco di ricordi tartufati nel finale. Peccato che a Sangiovese Purosangue non abbia mantenuto le solite promesse…

 

Felsina Fontalloro 2008 – Castelnuovo Berardenga (SI)

Il suo colore è bello, perchè caleidoscopico nel modo in cui mixa il granato del corpo centrale insieme alla contaminazione aranciata. Al naso è un vino che vive di tensione olfattiva importante, visto che ha una buona intensità ma anche irruenza erbacea fin troppo esagerata. Ciliegia e ribes sono ancora croccanti, così come arancia rossa, menta e tabacco hanno lunga spinta olfattiva. È un vino teso e sorprendente per come sembri giovane al naso.

L’alcol è misurato, in bocca porta tanti frutti polposi, acidità più che abbondante e poi un tannino ancora presente ma anche ben integrato nel vino. Sento spezie, erbaceo secco e un’ottima sapidità che lasciano la bocca asciutta e pulita nel finale. Resta un filo setoso, nonostante l’astringenza del tannino, grazie alla sua fine eleganza. Persistente.

 

Qualche bottiglia di Sangiovese Purosangue

 

Podere Le Cinciole Petresco 2008 – Panzano in Chianti (FI)

Il suo rosso rubino sta virando verso il granato denso e compatto, ma la luminosità colpisce ancora alla vista. Al naso ha un’ampiezza di profumi che ricordano cioccolato, frutti macerati come prugna, mora e cassis e poi pepe nero e cannella. L’eucalipto rinfresca ed alleggerisce rispetto alla densità del cioccolato, grazie anche a un buon sentore di alloro e macchia mediterranea.

Entra con un buon ricordo alcolico in bocca, è gustoso, pieno e con un tannino denso e sapido che ancora astringe con forza. Sembra essere un vino fermo in bocca, poi invece arriva la freschezza e sale la sua tensione acida. Ha pienezza di gusto, ematico e fruttoso nel finale, ma anche fine grazie al ricordo mentolato ed erbaceo che alleggeriscono la bocca.

 

Villa Pomona Chianti Classico Riserva 2008 – Castellina in Chianti (SI)

La luminosità del suo rosso rubino con lievi riflessi aranciati nel bordo è invitante e mi piace come sia delicato al naso, ma anche un pò chiuso in potenza olfattiva. Ha un ricordo fumè evidente con tabacco, thè nero e balsamico che prendono l’iniziativa, prima di mora e cassis maturi con ricordi polposi. Buon tratto ematico e buona speziatura chiudono le sensazioni, bilanciando il naso e riportandolo verso note più eleganti.

Al palato entro pieno di gusto, con una buona connotazione alcolica e con un tannino gentile e inglobato che non fa la prima donna. Prevale la freschezza di gusto, con tanto frutto che allarga all’interno della bocca. La sapidità è buona e chiude leggermente amaricante con ricordi di liquirizia e china.

 

→ Dopo dieci anni inizi a capire se un vino ha già dato tutto, oppure ha ancora dei colpi in canna. A Sangiovese Purosangue ho trovato dei pistoleri che sono ancora in forma!

 

Rocca delle Macie Chianti Classico Riserva Fizzano 2008 – Castellina in Chianti (SI)

Mi conquista il suo rosso rubino profondo e carico con ampie contaminazioni granate, come la buona intensità di balsamico, cioccolato ed ematico. Mi ricorda un pochino il cuoio, il tabacco affumicato e poi frutti più che macerati come la prugna ed il ribes. Ha una spinta alcolica evidente, buona potenza pur rimanendo un vino nel complesso fine.

La bocca è calda, con tanta materia fruttata, densa, piena e riporta l’importante nota balsamica. Sento eucalipto, mentolato, sulla lingua mi resta la polpa della prugna, del cioccolato in pezzi mentre il tannino astringe ma senza strafare. È un vino con un lato morbido che prevale sulla freschezza, che non riesce a bilanciare la situazione. Ha una discreta sapidità e una persistenza più che onorevole.

 

Tenuta Casuccio Tarletti Chianti Class. Ris. Campoalto 2008 – Castelnuovo Berardenga (SI)

Mi piacciono la sua luminosità e trasparenza nel rubino tendente al granato. Al naso è intenso, compatto e con profumi che salgono corposi. Ha una struttura olfattiva notevole con un ingresso abbastanza carico di evoluzione grazie a menta, caffè amaro, tabacco, mirto e cacao in polvere. Poi sento la mora appassita e la ciliegia sottospirito e, forse, un tocco alcolico un pò fuori dalle righe. È ancora scalpitante al naso, pimpante.

La bocca è alcolica, calda ma anche con una buona salivazione indotta dalla freschezza. Ha connotati erbacei secchi, ma anche frutti che sembrano più croccanti che al naso. L’acidità e la freschezza sono spiccate, la speziatura è al punto giusto e poi arriva un bel amaricante dato dalla liquirizia. Il tannino ha ancora una forza in linea con l’età, nonostante la morbidezza cerchi di avvolgere il palato. Lungo in gusto e persistente.

 

Sangiovese Purosangue a Siena

 

Argiano Brunello di Montalcino 2008 – Montalcino (SI)

Si entra nel campo di Montalcino con un classico dal colore granato, di buona trasparenza e luminoso. Al naso dimostra subito un buon tenore alcolico e note scure che prevalgono con tabacco, cuoio, polvere di caffè e ciliegia marasca sottospirito. Ha una vena ematica importante e con evidente speziatura che prendono possesso delle narici. I profumi danzano eleganti e con buona intensità. Minerale.

Che bocca croccante, acida, salivante e con un tannino vivo e pungente! È pieno di gusto, complesso e avvolgente in ogni suo movimento dentro al palato. Lascia un buon ricordo ematico, con la morbidezza che sta iniziando a farsi notare, sgomitando contro la vena erbacea ed il tannino che ancora regnano in bocca. È lungo e sapido e chiude con una persistenza invitante e salivante.

 

Fattoi Brunello di Montalcino 2008 – Montalcino (SI)

Ha un colore granato luminoso e brillante che fa innamorare! Il naso è più spostato su tonalità erbacee e vegetali che lo fanno pensare ancora giovanissimo. Poi il lato “oscuro” prende il sopravvento con una nota tartufata, pepe nero, thè nero e tabacco affumicato. Anche i frutti sono tendenti a quel colore con prugna e mora sottospirito, mentre si percepisce l’alcol in modo deciso. Profondo e strutturato al naso.

Colpisce il suo amaricante, pieno e carico, che dimostra al palato. Non si può dire un vino snello, bensì denso di evoluzione con cioccolato, frutti neri spolpati e maturi. Poi però cambia regime e tira fuori l’acidità e la freschezza che danno una salivazione importante, pur non facendo nascondere il tannino con la sua forza astringente. Piacevole in persistenza.

 

Il Marroneto Brunello di Montalcino 2008 – Montalcino (SI)

La tessitura del colore è media ma luminosa nella tonalità granata. Ha potenza al naso, è anche fine e mai aggressivo. I frutti rossi e neri sono ancora croccanti e vividi, poi sento pepe, noce moscata, fiori secchi, erbe medicinali e liquirizia. Mi piace perchè è elegante al naso e ben legato nella sua complessità olfattiva.

Ecco l’anima tannica del Brunello che tocca il palato in ingresso. Poi però arriva anche acidità, freschezza e tanto frutto. Non c’è ancora traccia di morbidezza, è ancora presto per la sua età: deve ancora affinare e terminare la fase da teenager. Con queste doti, unita alla piacevole sapidità, avrà un buon futuro. Elegante e lungo al palato.

 

Il Marroneto Brunello di Montalcino 2008 Selez. Madonna delle Grazie – Montalcino (SI)

Qua il rosso granato ha lievi riflessi aranciati che lo nobilitano. Che naso profondo, pieno e ampio di profumi ma anche di presenza alcolica, che spingono assieme alla rotondità portata dalla liquirizia, pasta di cacao, prugna secca, confettura di more e ribes. È elegante, strutturato, omogeneo e non lascia nulla al caso.

Si comporta coerente anche al palato con una bocca che resta piena, corposa e con tanta materia. Il tannino è astringente, finemente setoso, ma lascia anche spazio ad un ricordo croccante dei frutti. È un vino asciutto, sapido e ben strutturato in eleganza e finezza. Sento note tostate e boisè che amplificano i sentori, facendolo diventare un vino da lunga evoluzione in bottiglia. Uno dei miei migliori assaggi di Sangiovese Purosangue!

 

Questo è il primo articolo che scrivo sulla manifestazione Sangiovese Purosangue…NON MANCARE DI LEGGERE I PROSSIMI!

 

Per ora ti lascio con le mie impressioni sull’annata 2008, quella del decennale, ma non mancano tanti altri spunti sulla mia due giorni a Siena. Manca ancora il racconto dell’annata 2015, l’ultima ampiamente diffusa nella maggiore cantine vinicole  oltre che, a detta di molti, un’annata dal grande potenziale!

Ti parlerò anche delle verticali di Pietroso, Col d’Orcia e Colle Santa Mustiola. C’è tanto da leggere ancora…

→ Porta pazienza e aspetta qualche giorno!

 

di MORRIS LAZZONI

VinoperPassione

Il vino è semplice da capire, basta avere passione

16 Novembre 2018. © Riproduzione riservata