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SERGIO MOTTURA, PERLA DEL LAZIO

Logo Sergio Mottura

L’Italia è stata nel 2015 il primo produttore al mondo di vino e gran parte della produzione proviene da poche regioni rispetto al totale italiano. Il Lazio non fa parte di quel club elitario, oltreché a tratti snob, del gotha della produzione enologica italiana. Ma come spesso capita alle regole, si trova sempre una bella eccezione che le possa smentire. La cantina di Sergio Mottura è proprio una smentita alla regola.

Il vino di cui parlo oggi fa parte proprio di quelle eccezioni, tanto belle quanto rare. Servono per dare un senso al perchè valga la pena, talvolta, lasciare la strada asfaltata per avventurarsi in quella sterrata.

Non conoscevo questa cantina ed i suoi vini prima di degustare il Latour ( esprimo ciò in tutta sincerità ). Preferisco non citare riferimenti storici alla cantina e ad aneddoti vari mentre voglio dare grande attenzione a ciò che importa. A questo bellissimo vino che è il Latour a Civitella 2007 di Sergio Mottura.

Per chi, invece, ne volesse sapere di più ( riguardo alla cantina ed a Sergio Mottura ) consiglio la visione del loro bel sito internet in cui ci sono moltissime informazioni e spiegazioni in merito.

DUE SOLE PAROLE, GRANDE VINO

Credo che il titolo del paragrafo anticipi già, in gran parte, il senso della degustazione. D’altra parte quando si prova piacere nel degustare un bel vino, tanto meglio dichiararlo subito e lasciarsi rapire dalle belle sensazioni. Ciò che lascia stupiti è sapere l’origine del vino stesso e, cioè, quell’uva autoctona delle zone di Viterbo, e del Lazio in genere, e riscoperta, appunto, da Sergio Mottura per la produzione dei suoi vini. Parlo dell’uva Grechetto, tempo fa snobbata per la maturazione precoce e la poca resa quantitativa.

Sergio Mottura Latour a Civitella

La prima cosa che si nota è l’annata ( 2007 )  generalmente non facile da “far digerire” ad un vino bianco. L’uvaggio è al 100% Grechetto e la vinificazione avviene dapprima in acciaio e poi in botti di rovere per alcuni mesi. Notevole anche la gradazione alcolica che tocca i 14%.

Ha un colore giallo dorato, carico di colore, e si apre al naso con grande intensità e complessità di profumi che potremo definire eleganti, fini ed armoniosi nel loro insieme. Ciò che si percepisce fin da subito è la grande espressione di frutti a polpa dolce. Sono maturi, al limite del candito, come albicocca e cedro, con un ricordo di miele e frutta secca. Non mancano sentori di erbe aromatiche, di fiori gialli recisi ben miscelati ad un insieme speziato. Non invadente e  ci riporta alla mente la cannella ed accenni di chiodi di garofano.

IL GRECHETTO DI SERGIO MOTTURA FA UNA GRANDE FIGURA

Si percepisce il calore in bocca dovuto al tenore alcolico ma il vino si fa ben volere per le sue discrete morbidezza e freschezza che lasciano spazio, dopo poco, ad una corposa sapidità. E’ un vino che si presenta, quindi, di ottima intensità gustativa, è qualitativamente fine, elegante, rotondo. Non manca, ovviamente, una persistenza al palato lunga e corposa ( il che non guasta ) che suggella l’insieme permettendo di godere per molti secondi della piacevolezza del vino.

In sintesi è un vino da scoprire, da gustare ( oltre che degustare ). È anche da apprezzare considerando le premesse di uvaggio e la sua tipicità legata al territorio di origine. Ultimo particolare che non guasta mai, è il prezzo. Decisamente in linea con la qualità e la piacevolezza lasciata dal vino.

Per info: SERGIO MOTTURA | Civitella d’Agliano ( VT ) | www.sergiomottura.com

di MORRIS LAZZONI

VinoperPassione

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vinoperpassione2015@gmail.com

14 Gennaio 2016. © Riproduzione riservata