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UMANI RONCHI, TRA MARCHE E ABRUZZO

La Famiglia Bianchi-Bernetti ha creato un “piccolo impero” nelle Marche dove, fin dal 1959, cercano di trasportare nei vini tutta l’essere autoctono di due uve, Verdicchio e Montepulciano, che portano alti gli stendardi di Marche e Abruzzo. Umani Ronchi ha vigneti a cavallo delle due regioni e non mancano anche altre tipologie, tipiche delle zone, come Passerina, Bianchello o Pecorino.

La produzione oggi è ampia, così come gli ettari vitati che ammontano a circa 210. Non è facile mantenere una buona qualità su una superficie così grande, considerando anche il regime di agricoltura biologica certificata. Tanti complimenti quindi per i risultati ottenuti, anche in virtù della grandezza delle vigne e dell’impegno che occorre per curarle!

DAL 1994 IL PELAGO ALLA CONQUISTA DEL MONDO

Umani Ronchi IGT Pelago 2012Nel vino sono nate molte intuizioni nel corso degli ultimi decenni. Iniziando dal “Maestro” Giacomo Tachis che ci ha lasciato perle enologiche incomparabili, in Italia siamo riusciti a creare vini che possono emozionare e sorprendere aldilà del semplice legame con il territorio.

Umani Ronchi ha creato un vino partendo da un’intuizione: legare all’uva autoctona del territorio, il Montepulciano, due tra i vitigni rossi più internazionali come Cabernet Sauvignon e Merlot. Il risultato poteva essere deludente come vincente, solo la storia avrebbe sentenziato. E finora ha sentenziato bene, visto che il Pelago IGT è entrato di diritto tra i vini più ricercati dell’azienda.

Naturalmente il Pelago IGT non è la perfetta espressione del Montepulciano del Conero, non potrebbe esserlo avendo in assemblaggio altre uve internazionali. Qualora siate alla ricerca del vino di Umani Ronchi che vi racconti in modo preciso il territorio, invece, dovreste indirizzarvi sul “CAMPO SAN GIORGIO”, un Conero Riserva creato partendo da sole uve Montepulciano.

Il Pelago è nato come sfida enologica ma i successivi traguardi l’hanno fatto rientrare a dovere tra i vini più significativi della produzione. Per chi ama i vini con il taglio bordolese, qua si ha un 50% di quello stile, ma plafonato dal restante 50% di uva Montepulciano.

Per finire con i dati tecnici vi dico che il vino ha trascorso 14 mesi in barrique e successivi altri 12 mesi in bottiglia prima di essere commercializzato. Saprà emozionare? Ve lo racconto subito.

PELAGO IGT 2012

Il colore del vino non poteva che essere profondo e impenetrabile alla luce. Con quelle tre uve dense e cariche di antociani era dura che fosse diverso. Oltretutto il rubino profondo comincia a mostrare anche un accenno di leggero granato ai lati. Non manca neppure di dimostrarsi consistente e ci mancherebbe, per cui il calice è come “intrappolato” nella presa morbosa del vino sulle sue pareti.

Anche al naso non manca di mostrare la sua vera natura. Arriva diretto, ampio, potente e quasi opulento ma sempre senza sfociare in sregolatezza. Non serve roteare il calice, perchè i profumi ci sono già, bastano e avanzano per rendersi conto dell’ampiezza del suo bouquet. È piacevole al naso e tutto quanto risulta ben integrato, alzando così anche l’asticella della finezza che non ha sensi d’inferiorità rispetto alla complessità. Gli enologi di Umani Ronchi hanno fatto un bel lavoro con questo vino, conferendogli si potenza ma anche una buona dose di signorilità.

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PELAGO 2012

MARCHE ROSSO IGT

Un esempio di come tre uvaggi di forza e sostanza possano convinvere in modo elegante. 50% di Montepulciano, 40% di Cabernet Sauvignon e 10% di Merlot. Siete pronti a un’esplosione di gusto?

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L’uvaggio non la manda a dire quanto a forza e potenza e già al naso me ne accorgo. Il primo accenno olfattivo lo attribuisco ai terziari, con tabacco tostato, liquirizia e china seguite da una spolverata di cipria. Non manca neppure il tratto “terroso e sabbioso” che spesso il Montepulciano sa conferire nella sua connotazione più vera.

Continua prepotente con pepe nero, caffè amaro e un poco di eucalipto che dà freschezza e balsamicità, allegerendo il tono noir dell’insieme. Ecco poi i frutti, uniti in una confettura di mora, prugna e cassis.

FORZA E ELEGANZA IN QUESTO UMANI RONCHI

Tornano poi i sentori da evoluzione con una polvere di cacao amaro e carruba che ridanno un’ulteriore conferma di profondità e pienezza dei profumi. Tutto però è fragrante e preciso, rendendo il vino complesso ma altresì ammaliante, in virtù anche di un affinamento rilevante.

Arrivando al palato non tradisce le attese e si conferma coerente con quanto già dimostrato. Entra subito caldo, grazie a un buon tenore alcolico, e anche potente, quasi a voler sottolineare quanto sia in grado di fare se solo volesse. Lascia infatti spazio anche al tannino, che sembra scalpitare per mostrare quello che è.

Il tannino conferma quelle sensazioni “terrose e polverose” che ho percepito al naso e lascia il timbro indelebile del Montepulciano più vero e integro. Poco dopo però rientra in gioco la carica fruttata, ben macerata, che va a sfumare in una tocco balsamico che procura una positiva sensazione di mentolato.

Attenzione a non sottovalutare la morbidezza! È vero che resta un pò indietro, essendo meno evidente rispetto alle durezze. Ma il vino ha già fatto un bel pezzo di strada e questo lato morbido finirà per prendere il sopravvento tra non molto.

 

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UMANI RONCHI

PELAGO IGT 2012

Un esempio di vino ancora in piena evoluzione. Bisognerebbe aspettare ancora un pò di tutto per coglierlo nel suo momento migliore. Ma già ora mi ritengo soddisfatto delle sue qualità!

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Il contraltare della morbidezza è la sapidità, ben rintracciabile e che porta un deciso tocco minerale nel palato. Ovviamente il Pelago 2012 è un vino di grande corpo, strutturato e conscio della propria struttura decisa e di grande ampiezza. Per cui non manca di dare lunghezza a tutta la degustazione, offrendo una più che valida intensità generale.

UMANI RONCHI HA CENTRATO L’OBIETTIVO

Il Pelago 2012 mi lascia un piacevole ricordo. È un vino che ha di fronte ancora molto tempo, è ancora lungo e persistente in bocca, ma non invadente o fuori luogo. È sicuramente una beva impegnativa, di sostanza ma non eccessiva come corpo e struttura potrebbero far immaginare. Sta andando verso l’armonia, anche se oggi è in una fase potente e “meno elegante” di quanto potrebbe offrire.

Resta comunque un bel esempio di legame con il territorio di origine ( grazie al 50% di Montepulciano ), ma anche un punto di vista più morbido, rotondo e “di spessore” grazie ai due vitigni internazionali. Se vi capita, provatelo. A me è piaciuto!

INFO: AZ. AGR. UMANI RONCHI SPA | Osimo (AN) | www.umanirochi.com

di MORRIS LAZZONI

VinoperPassione

Il vino è semplice da capire, basta avere passione

vinoperpassione2015@gmail.com

24 Dicembre 2017. © Riproduzione riservata