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Può una verticale di un vino sorprendere? Se c’è filo logico e capacità di rappresentare uno stile continuo, allora si! È quello che ho visto allo stand di Zorzettig al Vinitaly. Adesso te lo racconto!

 

Zorzettig verticale di Friulano al Vinitaly 2018

A proposito ti sei ricordato di leggere il mio articolo sulla degustazione di Cantina Cambria? Anche lì c’erano bei vini da scoprire!

 

Zorzettig e il Friuli: storia d’amore che dura da cent’anni!

Oggi l’azienda è guidata da Annalisa, una dei due figli, che conduce l’azienda in modo eclettico e con grande passione, dopo aver raccolto il testimone dai genitori. La sede si trova a Spessa, località di Cividale del Friuli, in piena zona vinicola dei Colli Orientali.

La famiglia ha acquistato la tenuta più di cent’anni fa, mentre da oltre trenta si preoccupa di valorizzare i vitigni autoctoni della zona, come lo stesso Friulano (Tocai ), ma anche Ribolla Gialla, Schiopettino o Refosco dal Peduncolo Rosso. Le parole e i gesti di Annalisa sono di una grande appassionata, ma anche di un’imprenditrice che sa che deve fare bene il proprio lavoro!

Ho colto nei vini di Zorzettig la semplicità di un animo sincero che vuole trasmettere nel vino il legame con la propria terra e degli sforzi fatti per portare avanti la missione di famiglia. Adesso tocca ad Annalisa portare in alto l’azienda, ma la figlia Veronica si sta già allenando in affiancamento per essere pronta a sostituire la madre alla guida della cantina.

Al Vinitaly Annalisa ha più volte messo l’accento sulla semplicità e ricerca della qualità nei propri vini. L’ho riscontrato in degustazione e posso garantire che la “naturalezza” con cui sono prodotti questi vini viene fuori nel bicchiere al momento opportuno!

 

Una verticale di Friulano MYO e la giornata al Vinitaly va alla grande!

 

Zorzettig al Vinitaly

 

→ Si inizia dal più giovane e si va verso il più “anziano”. L’obiettivo è cercare il tratto comune in tutti i vini. Ci sarà? Ti anticipo che c’è!

 

MYO FRIULANO 2015

Si presenta giallo paglierino luminoso, mentre al naso dimostra subito una bella intensità, senza perdere in complessità di aromi e profumi. Sento camomilla e fieno per la componente floreale, mentre albicocca, pompelmo e ananas per i frutti colorati e maturi. Resta elegante al naso e non perde finezza, nonostante una buona potenza aromatica.

Arriva caldo al palato, sviluppando una buona morbidezza, anche se ciò non contrasta minimamente la scalata al potere della freschezza. Nonostante riporti tutti i sentori fruttati al palato, dando anche una nota erbacea a stemperare, ha una sapidità degna del suo nome. La bocca nel finale resta pulita, leggermente limacciosa e puoi godere di un vino persistente e di forte personalità.

MYO FRIULANO 2014

Alla vista si presenta con un giallo leggermente più carico in tonalità, mentre al naso è meno spinto. Dà l’impressione di essere più snello e magro, anche in virtù di un’annata sicuramente meno consona per fare grande qualità. Tutti i profumi sono meno nitidi e meno evidenti della 2015, rimanendo su confini più gentili e composti.

→ L’annata 2014 non mente! Ha lasciato un’eredità magra ai vini. Se cerchi potenza e spalle forti, sia qua che altrove, potresti essere deluso.

Anche al palato è la versione più posata della 2015, portando un minore ingresso alcolico e meno tagliente in freschezza. Non manca però di mantenere la bocca pulita, giustamente sapida e con finale aggraziato. Diciamo che se ti aspetti un vino di corpo e di grande personalità potresti rimanerci male!

MYO FRIULANO 2013

Altra annata e altre condizioni climatiche. Al contrario della 2014 l’estate 2013 è stata calda e afosa in molte regioni d’Italia e nel Friuano 2013 di Zorzettig ritrovo la scia di un’estate afosa. Il colore è un giallo paglierino carico, al punto quasi da virare sul dorato, mentre il naso non mente sull’incidenza dell’annata.

Fieno secco in prima linea, frutti caldi e maturi come scorza d’arancia, albicocca essiccata e poi spezie piccanti che danno brio al naso. Nonostante sia un vino più caldo della 2014, mantiene comunque finezza al naso. Magari è leggermente più invadente, ma non così tanto da risultare maleducato!

Non si smentisce al palato dove entra con un buon calore, segno che il contributo alcolico si fa notare. Sento nuovamente il contributo delle spezie piccanti che alleggeriscono la profondità dei frutti a pasta gialla che invece riempiono la bocca. Tutto questo non significa che la freschezza e l’acidità siano penalizzate, perchè chiude con una bocca salivante come non credevo e con una decisa connotazione sapida. Lunga la persistenza.

Verticale di Friulano da Zorzettig

MYO FRIULANO 2012

Il colore torna ad essere leggermente più scarico in tonalità rispetto al 2013. Lo puoi vedere anche nella foto qui sopra! Presenta profumi simili al naso, quindi il solito tratto erbaceo portato dal fieno e frutti maturi, ma qua si aggiunge anche un netto sentore di pietra focaia che allarga l’ampiezza olfattiva.

A dire il vero percepisco anche una netta presenza alcolica ma non è fastidiosa, quanto ben integrata con il resto dei profumi. Quello che sorprende è la finezza globale, più che valida vista anche l’intensità e la forza dei profumi che arrivano dal bicchiere.

→ L’annata 2012 arriva al palato con robusta eleganza! Attenzione però che non rovina nulla nell’equilibrio del vino: è solo un pò corpulenta! 

All’assaggio in bocca non si smentisce. Entra caldo, dimostrandosi coerente con quanto sentito al naso, ma al tempo stesso non molla quella freschezza citrina che, unità alla sapidità quasi sassosa di questo 2012, lasciano il palato pulito, elegante e pronto a un perfetto abbinamento gastronomico. Ha una potenza elegante che non rovina il suo equilibrio, ma anzi lo fa apprezzare in veste più robusta e muscolosa.

MYO FRIULANO 2010

Inizia il regno del giallo dorato, ma sempre con grande lucentezza e rifrangenza della luce. Sento frutti sempre più maturi, con un’albicocca che si fa essiccata, ananas maturo e un ricordo di scorza d’arancia evidente. Compare nuovamente la pietra focaia che dà signorilità e nota decisa all’olfatto, ma ogni sensazione è fine e nei ranghi di una compassata eleganza, come il netto contributo delle erbe aromatiche, profonde e piccanti nel finale, al pari del pepe bianco.

In bocca la morbidezza aumenta la propria forza, così come l’alcol, dando una sensazione di rotondità che non ho trovato nei vini precedenti. Con ciò non voglio condannare la freschezza e l’acidità che ci sono, dando al vino ancora qualche anno di speranza e buona vita. Sono meno impattanti, rispetto alla sapidità che invece è marcatamente decisa. Chiude comunque salivante, ma anche caldo, avvolgente e con un deciso fruttato maturo.

 

Le ultime due annate sfatano il mito della resistenza dei vini bianchi. È vero che i vini rossi hanno una vita media più lunga, ma anche i vini bianchi quando sono ben fatti possono dare soddisfazione!

 

MYO FRIULANO 2007

Qua il giallo dorato è inequivocabile! È normale vista l’età e l’evoluzione che ha compiuto in bottiglia. Anche la nota fruttata è diversa, perché mi arriva pesca sciroppata, ananas maturo e albicocca candita, poi una spolverata di zafferano, per finire con polvere di zolfo. Quindi una presentazione al naso che si discosta totalmente dai precedenti, ma ti garantisco che resta comunque elegante, pur essendo diverso!

 → La 2007 del Myo di Zorzettig è come una signora attempata che ha sempre qualcosa di dire. Non vuole mollare il legame con la gioventù e fa bene!

Non potevo che aspettare una diversa presentazione anche al naso: l’alcol fa sentire tutto il suo calore, i frutti il lato candito e sciroppato, fieno secco nuovamente e poi la sapidità! Il vino è “quasi salato” tanto è il contributo della sapidità in questa 2007! La freschezza c’è, non preoccuparti, altrimenti sarebbe già un vino finito. Ovvio che la devi considerare in modo diverso rispetto a un vino giovane, ma questo si capisce. Forse l’unica pecca è una minore lunghezza in persistenza, ma gliela perdono volentieri!

L’ULTIN TOCAI 2006 ( ultima annata del “vecchio Tocai” da Zorzettig )

Se guardi la foto dei bicchieri ti accorgi che la 2006 ha un giallo dorato di grande profondità! L’hai visto? Addirittura c’erano riflessi ramati, tanto è carico e denso.

Ovvio anche aspettarsi diverse sensazioni al naso, dove la fanno da padrone i frutti canditi e sciroppati, un ricordo di paglia umida, miele di castagno, piccantezza da pepe bianco e un calore alcolico che, misto a tutto, lascia una leggera impressione di liquore. È pieno al naso, ma l’invadenza e la mancanza di eleganza sono tutt’altra cosa!

→ L’Ultin 2006 di Zorzettig è come un “Sean Connery del Friulano”: ha ancora classe ed eleganza da non far rimpiangere vini più giovani!

Ovvio che anche al palato non potesse dimostrare cose diverse! Entra portando un buon calore alcolico, è anche denso per come si muove in bocca, ma quello che ho percepito al naso lo dimostra nuovamente: miele, frutti canditi, pepe. Non perde troppa freschezza e questo è il più grande complimento, visto che è la “spina dorsale” di un vino bianco.

Naturale che ci sia maggiore morbidezza, più rotondità al palato, ma allo stesso tempo la sapidità che non ne vuole sapere di mollare la presa, bilanciando così la situazione. È ancora piacevole alla beva, appunto per questo “sapiente balletto” che porta morbidezze e durezze ad alternarsi al palato. Ha retto bene il tempo e l’affinamento: sa ancora come farsi apprezzare per classe ed eleganza. Invitante e ben persistente!

Una verticale al VInitaly da Zorzettig

 

Zorzettig: dall’Ultin al Frulano, 10 anni nel segno del Tocai

 

Una verticale si fa per capire l’evoluzione di un vino, partendo più o meno da lontano. Nel caso dei vini di Zorzettig siamo partiti dal 2006, anche in virtù della valenza simbolica dell’annata. Dopo la decisione dell’Europa non si poteva più chiamare “Tocai” quel vitigno oggi denominato Friulano: ecco il motivo dell’inizio della verticale dall’ultimo Tocai della famiglia, L’Ultin 2006!

 

→ Vuoi qualche consiglio per fare una grande verticale?

 

Aldilà del vitigno che  vai a degustare, concentrati sul FILO LOGICO della degustazione. Oltre alle annate è importante seguire l’EVOLUZIONE del vino e del vitigno: ovvio che passando gli anni, cambieranno anche le caratteristiche e le sfumature del vino!

Cerca anche la COERENZA del vino tra olfatto e gusto: un vino tutto d’un pezzo e che ha ancora qualcosa da raccontare, dimostra profumi e sensazioni simili tra naso e palato. Cerca però di essere un bravo interprete: al palato potrebbe avere una maggiore intensità, ma l’importante è che rimanga coerente con quanto già espresso al naso!

Per ultimo ALLENA LA MEMORIA e mentre passi da un vino all’altro, mantieni il ricordo dei precedenti. Soprattutto ricorda intensità e qualità delle sensazioni: spesso giudicare lo stesso vino in annate diverse è un GIOCO DI SFUMATURE!

Un grande grazie a Zorzettig

FAMIGLIA ZORZETTIG

Saluto e ringrazio così, mettendo una foto della famiglia al completo. È stata una verticale molto interessante, non solo per la qualità dei vini ma anche per la naturalezza e semplicità del racconto di Annalisa che mi ha coinvolto, facendomi vivere un pezzo della storia di famiglia. Ringrazio anche l’agenzia STUDIO CRU, per l’invito e la grande disponibilità dimostrata durante il Vinitaly.

 

→ Visita il sito aziendale per maggiori informazioni – Zorzettig a Spessa di Cividale del Friuli ( UD )

 

di MORRIS LAZZONI

VinoperPassione

Il vino è semplice da capire, basta avere passione

7 Maggio 2018. © Riproduzione riservata