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BARONE PIZZINI, INIZIO DALLA STORIA

 Barone Pizzini Franciacorta

 

Le radici della Barone Pizzini partono da molto lontano, tempo prima che si iniziasse a parlare di Franciacorta come zona vitivinicola. Nel 1870 la famiglia Pizzini, nobili di Rovereto, fondarono l’Amministrazione Agricola Pizzini, probabilmente senza immaginare una decisa sferzata in un futuro vinicolo.

Passano i decenni che portano l’azienda ad essere tra le prime ad aderire al neo-nascente Consorzio di Franciacorta ed a produrre l’ormai famoso Metodo Franciacorta Docg. Vuoi conoscere un’altra azienda che mette la stessa identica passione? Allora butta uno sguardo alla visita fatta a Mosnel!

PER BARONE PIZZINI IL 1998 COME SPARTIACQUE

Una data importante nella storia della Barone Pizzini è sicuramente il 1998. In quel anno l’azienda inizia una strada nuova, decisamente controcorrente nel panorama vitivinicolo della Franciacorta. Passa alla viticoltura biologica. Successivamente diverrà uno dei marchi di maggiore riconoscimento che convincerà anche altre realtà a seguirne l’esempio. Anche lo zucchero, utilizzato per la liquer d’expédition, è biologico. Ciò serve a testimoniare l’attenzione dell’azienda nel produrre prodotti che abbiano ” residuo zero”. Quindi prodotti che non presentino contaminazioni con diserbanti, pesticidi e concimi chimici vari.

 Barone Pizzini

Il 2007 è, invece, la data della presentazione della nuova cantina costruita secondo i criteri della bio-edilizia e del basso impatto ambientale. La nuova struttura è interrata per circa 2/3 e può vantare pannelli fotovoltaici e sistema naturale di ventilazione. Tutte queste attenzioni permettono di mantenere la temperatura interna della cantina a 14 gradi costanti. Anche dall’esterno di possono osservare i materiali usati, quali legno e pietra che caratterizzano, con grande personalità, la fisionomia dell’azienda.

 

Barone Pizzini è stata la prima azienda in Franciacorta a puntare sul biologico: innovativi per la zona questi ragazzi di Provaglio D’Iseo!

 

I VIGNETI E IL VINO DI BARONE PIZZINI

Sono 47 gli ettari ( con altitudine variabile dai 200 ai 350 m s.l.m.) coltivati con il metodo biologico che permette di avere un vigneto perfetto e integrato con la natura circostante. Convive con le piante spontanee che nascono all’interno dei filari stessi. Sono ortica, tarassaco, parietaria che fioriscono libere senza essere mai estirpate. Ciò permette, inoltre, di avere meno possibilità che le piante di vite contraggano malattie causate dai parassiti.

Da questi vigneti la Barone Pizzini produce circa 270mila bottiglie ogni anno, soprattutto di Franciacorta Docg, oltre che di Curtefranca Rosso, San Carlo I.G.T. e Pulzina Curtefranca.

Bottiglie Barone Pizzini

 

La visita alla cantina è stata veramente piacevole anche grazie alla professionalità del direttore vendite dell’azienda, Alberto Pizzi. Ci ha accompagnato in ogni istante della visita, illustrandoci gli ambienti di produzione e di invecchiamento dei loro prodotti. Alcuni piccoli cenni caratteristici sono.

  • La cantina è posta a circa 12 metri di profondità , sfruttando la posizione ideale dello stabile che per 2/3 risulta interrato.
  • Sono presenti circa 400 barriques ( piccole botti generalmente di rovere con capienza di 225 litri ) nelle quali affinano alcuni dei prodotti dell’azienda, un esempio su tutti Bagnadore , il riserva e punta di diamante della Barone Pizzini.
  • Dal 2011 si è deciso di “parcellizzare” i vigneti affinché le uve raccolte da ogni vigneto potessero andare a formare ogni singolo vino base da cui ottenere il Franciacorta Docg.

 

FINALMENTE DEGUSTO I METODO CLASSICO DI BARONE PIZZINI

    Barone Pizzini biologico

E’ arrivato il tanto atteso momento della degustazione. Veniamo accompagnati in una bella sala di rappresentanza. È adibita con due tavoli. Sono allestiti con bicchieri per l’assaggio, ed una piccola tovaglietta illustrativa dei prodotti da degustare.

  • Animante Franciacorta Brut
  • Saten Franciacorte Edizione 2011
  • Bagnadore Franciacorta Riserva 2008

Degustazione Franciacorta Barone Pizzini

BARONE PIZZINI ANIMANTE BRUT

È il Franciacorta “base” e quello che deve portarsi sulle spalle il fatturato e rappresentare il biglietto da visita. E’ anche il vino più rappresentativo in quanto include la produzione di tutti i 25 vigneti che, all’assaggio, risultano ben assemblati. Prevalenza di Chardonnay al 78%, Pinot nero ( 18% ) a dare corpo e pochissimo Pinot bianco ( 4% ) che si lega al “fratello maggiore” Chardonnay. Maturazione solo in vasche di acciaio inox ed una permanenza sui lieviti dai 20 ai 30 mesi a seconda della sboccatura.

 BARONE PIZZINI SATÈN 2011

Da un prodotto sans année come l’Animante si passa ad un millesimato 2011 tipologia Satén. Composto da sole uve Chardonnay matura per 6 mesi sia in acciaio che in barriques con un affinamento sui lieviti compreso tra 30 e 40 mesi.

Presenta un’ eleganza innata ( dovuta allo Chardonnay ) oltre ad un corpo che si fregia dei molti mesi di affinamento sui  lieviti. Le bollicine sono fini, cremose, eleganti e si avvertono chiaramente sentori di frutti bianchi, quali mela e pera. E’ adatto a tutto pasto grazie alla sua eleganza, all’acidità bilanciata dalla morbidezza ed alla sapidità corposa.

 

È facile dire che il Bagnadore sia un grande prodotto! Ma non dimenticarti il Brut e il Satèn!

 

BARONE PIZZINI BAGNADORE RISERVA 2008

Qua si alza l’astina del livello sensoriale. Ci troviamo di fronte ad un prodotto che usa uve da 50% Chardonnay e 50% da Pinot Nero. Matura 6 mesi sempre misto acciaio/barriques e con una permanenza dai 60 ai 70 mesi sui propri lieviti. Le differenze principali di Bagnadore sono rappresentate dal Dosaggio Zero e alla composizione di uve provenienti da un unico vigneto ( Roccolo ).

La differenza dai precedenti è ben visibile e tangibile. Il colore è un giallo oro più intenso, per merito del Pinot Nero che porta con sé la sua dote di carica cromatica. Il perlage è molto fine e fitto. I profumi sono complessi e composti da sentori di spezie, frutta esotica, vaniglia, pepe e lieviti. Viene prodotto solo nelle migliori annate proprio per preservarne le spiccate caratteristiche.

In sintesi: grande ospitalità offerta da tutto il personale dell’azienda. Nota positiva di aver visto una realtà vinicola che può essere inserita nelle aziende di grande rilievo e guida all’innovazione in Franciacorta.

 

di MORRIS LAZZONI

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19 Settembre 2015. © Riproduzione riservata