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UNA PECORA NERA CHE SCRUTA LA RAMBLA E LA SAGRADA FAMILIA

Chi mi segue avrà ormai capito che mi piace azzardare con i titoli dei paragrafi e questo, ovviamente, è un azzardo un pò spinto. Non esistono vigneti a ridosso della Sagrada Familia. Voglio semplicemente sottolineare l’appartenenza alla regione di Barcellona dei vigneti del nostro Cava che nasce a Villafranca del Penedès. E’ difficile trattenersi nel fare divagazioni su Barcellona, dove ho lasciato un pezzo di cuore, ma diamo spazio al nostro spumante e vediamo di che pasta è fatto!

CAVA, LO SPUMANTE SPAGNOLO

Cava Casa Rojo Molto Negre

Ogni nazione ha il proprio cavaliere ben addobbato in uniforme che porta fiero lo stendardo delle bollicine. La Francia schiera in campo lo Champagne, l’Italia i due antagonisti Franciacorta e Trento, mentre in Spagna abbiamo il Cava. In Italia il Cava è meno conosciuto di altre bollicine nonostante nel mondo sia ormai una certezza con 200 milioni di bottiglie prodotte. Per cui numeri che sono senz’altro di assoluto prestigio. Se volessimo riconoscere altri meriti bisognerebbe parlare dell’invenzione del gyropallette. Sono impianti che permettono di realizzare il remuage meccanico, velocizzando molto i tempi rispetto alle operazioni manuali.

Parliamo adesso dei vitigni. I principali utilizzati sono xarel-lo, macabeo e parellada e in alcuni casi vengono utilizzati vitigni minori come garnacha, subirat o trepat. Inoltre il Cava fa parte della famiglia degli spumanti a metodo classico, cioè rifermentati in bottiglia. Il nostro in degustazione ha avuto una sosta sui lieviti per 9 mesi. In generale il Cava sosta meno tempo sui propri lieviti a differenza dello Champagne e del Trento doc. Loro hanno un tempo minimo di 15 mesi o del Franciacorta con 18 mesi.

MOLTÒ NEGRE, LA PECORA NERA SPAGNOLA

Casa Rojo mi ha abituato a etichette e nomi strani ma questa le batte tutte. Una pecora nera che imbocca una sigaretta accesa è un vero e proprio affronto alla normalità, alla tradizione e alla classicità. Sembra dire: “Allora, dimmi un pò, che vuoi fare? Vuoi bere o no?”

Casa Rojo Cava Molto Negre

Dopo che abbiamo capito che l’etichetta è figa e attira lo sguardo, lo vogliamo bere questo Cava? Beh si, è ovvio. Degustare sempre nuovi prodotti è il segreto per capire e comprendere ogni lato dell’emisfero vino. La prima cosa che lo caratterizza è l’assemblaggio. classici xarel-lo e parellada ci sono e poi anche l’intruso, il trepat, cioè il vitigno che rende il nostro cava la pecora nera! 

Il trepat è un’uva a bacca nera e questo non sarebbe un problema, moltissimi spumanti o champagne hanno base di pinot nero, altra uva a bacca nera. Il trepat in questo caso riesce a dare uno spunto particolare al colore che è un incontro tra giallo dorato e rosa antico. È un colore particolare, diverso e difficilmente rintracciabile in altri spumanti. E’ un colore da pecora nera! Il colore mi piace, è ammaliante perchè incanta lo sguardo. Troppo diverso per non essere notato. Poi continua con tante bollicine nel bicchiere, di grana abbastanza fine e ben persistenti.

NON È SOLO APPARENZA QUESTA CAVA

Tappo Cava Casa Rojo

A proposito, a destra potete vedere il tappo che custodisce il nostro Cava. La capsula rosa con la pecora nera disegnata è troppo fashion. Torniamo seri e sentiamolo al naso. Ci racconta di frutti dolci come banana e pera ma anche note agrumate non eccessivamente intense che riportano a sensazioni di mandarino. Ci porta a sentire spezie dolci come vaniglia,  pan briosciato e ricordi di fiori appassiti oltre ad una particolare mineralità di cui cercheremo conferma al palato.

Entra con una spuma di bollicine viva e fragrante, forse un poco spigolosa, che lascia la lingua con leggero pizzicore. Rimane comunque ben amalgamata al liquido, segno di un buon assemblaggio. Le bollicine si allargano nel palato e confermano la nota agrumata oltre ad un non so che di “vinoso”, probabilmente dato dall’uso del trepat come vitigno a bacca rossa. Scivola via bene, lascia la bocca pulita e fresca con piacevoli ricordi fruttati. La freschezza iniziale, a cui va imputata la bella salivazione, fa spazio al ritorno della mineralità sentita in precedenza. Ha anche quel tocco di sapidità che non guasta. Asciuga il palato lasciando il tocco finale di agrumi, mandorla ed una fine crosta di pane tostata. 

COME CI SALUTA?

Chiude il blocco delle sensazioni in modo positivo e bilanciato, senza picchi nella scala dei valori o punte di eccellenza. Si può definire uno spumante equilibrato e coerente tra naso e palato. E’ una pecora nera in etichetta, ma le apparenze iniziali svaniscono a favore del bilanciamento di sensazioni. 

Ammetto che sarebbe un bel compagno di godimento se bevuto in occasione di un tramonto estivo sulle spiagge di Barceloneta. Chissà che non si possa fare un giorno!

Per info: CASA ROJO | MURCIA, ESPANA | www.casarojo.com

Distributore per l’Italia: WINELITE | www.winelite.it | info@winelite.it

di MORRIS LAZZONI

VinoperPassione

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28 Aprile 2016. © Riproduzione riservata