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CHAMPAGNE BERNARD BRÉMONT ROSÈ

CHAMPAGNE AL COMANDO DELLE BOLLICINE

La storia ( o leggenda ) vuole che l’abate Dom Pierre Pérignon abbia scoperto come produrre Champagne intorno al 1700. Da quel periodo la zona e lo Champagne sono diventati, con il passare dei secoli, sinonimo di glamour, qualità e lusso. La Champagne, intesa come zona vinicola, è molto estesa in quanto è lunga circa 200 km.

È divisa in varie zone di produzione e variegata tra migliaia di produttori diversi, in cui si distinguono grandissime aziende e piccolissimi produttori. Bernard Brémont è uno di quei piccoli produttori che rendono famosa e caratteristica la zona della Champagne.

I RÉCOLTANT MANIPULANT, RISCOPRIAMO I PICCOLI PRODUTTORI

Lo Champagne in degustazione è prodotto da un Rècoltant manipulant, cioè uno di quei piccoli vigneron ( traduzione francese di vignaiolo ) che producono vino partendo dalle proprie uve. Seguono tutta la fase di produzione fino alla commercializzazione dello Champagne in bottiglia.

CHAMPAGNE BERNARD BRÉMONT ROSÈ

BERNARD BRÉMONT, UNO CHAMPAGNE DA PROVARE

Ci sarebbe molto da dire riguardo allo Champagne ed alla sua splendida zona. Per cui è meglio passare direttamente al “nostro” champagne per capire di che pasta sia fatto. Per iniziare un cenno alla cantina Bernard Bremont nata nel 1965 nel villaggio Grand Cru di Ambonnay. Possiede 15 ettari totali di cui 12 coltivati ad uve Pinot Nero e 3 ettari a Chardonnay.

Il Pinot Nero è “l’arma segreta” di questo champagne visto che rappresenta il 70% delle uve usate con il restante 22% fatto da Chardonnay ed 8% da Ambonnay Rouge. È propria l’aggiunta di questa piccola percentuale di vino rosso a conferire il bel rosato visto in degustazione.

Proprio il bel rosa cerasuolo, brillante e lucente mette di buon auspicio per il resto della degustazione che diventa, via via, sempre più piacevole. È ammaliante seguire con lo sguardo il perlage delle fini bollicine che salgono verso l’alto nel calice. Dopo poco si scopre che il ruolo di protagoniste dipende non solo dalla loro effervescenza, ma anche dalla capacità di spingere verso l’alto, con intensità e forza, i profumi che questo champagne emana.

MI HA SORPRESO, MA IN POSITIVO

Il panorama di profumi tipico di uno Champagne coi fiocchi si presenta tutto all’appello olfattivo. Frutti rossi come ciliegia, lampone e susina, ricordi di fiori bianchi e gli immancabili sentori di lieviti ci sono.  I mesi di affinamento sono 20, qualcuno in più rispetto ai 15 imposti dal disciplinare. Infine il denominatore comune dato dalla mineralità tipica di ogni Champagne. È presente e sensibile al naso. Il gesso delle Montagne de Reims non mente!

Le carte migliori, però, se le gioca al palato. Le bollicine deliziano con la loro “cremosità” e morbidezza avvolgendo completamente la bocca e formando un tutt’uno con il vino. Si sentono l’intensità e la finezza che lascia questo Champagne. Entra con un fare gentile ed elegante, lasciando un segno ben evidente vista la lunga persistenza. Non nasconde il proprio carattere. Si fa percepire fresco e “tagliente” al tempo stesso, producendo quella bella sensazione di salivazione tipica di ogni Champagne di livello che si rispetti.

Si esprime su buoni livelli di armonia. Chiude il cerchio delle sensazioni dimostrando anche una bella sapidità che ci riporta nuovamente a quei terreni gessosi e calcarei tipici della zona.

Ad iniziare dal colore fino alla degustazione è uno Champagne di pregio e perfettamente godibile. Un ottimo prodotto da molteplici abbinamenti, oppure da bere semplicemente in bella compagnia magari femminile!

Ti interessa leggere di un altro Champagne? Perchè non butti un occhio qua?

Per info: Champagne Bernard Brémont | www.champagne-bremont.fr

di MORRIS LAZZONI

VinoperPassione

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15 Marzo 2016. © Riproduzione riservata