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TENUTA DI FESSINA: I BIANCHI DELL’ETNA SI FANNO NOTARE!

Quando si ha a disposizione un terroir come quello dell’Etna, è giusto non tradire le attese e la predisposizione a creare vini di grande livello. E’ una tendenza di qualche anno quella che vuole l’Etna tra le realtà più interessanti a livello di crescita qualitativa.

Tenuta di Fessina

Con Tenuta di Fessina ci troviamo nel versante Sud del vulcano, a Santa Maria di Licodia, con vigneti coltivati a circa 900 m. s.l.m. Siamo a livelli di Trentino/Alto Adige o Valle D’Aosta, solo che ci troviamo in una regione che consideriamo per le coste marittime, le spiagge, le tradizioni culinarie e l’arte.

Per chi fosse curioso specifichiamo che il nome A’Puddara significa chioccia in dialetto siciliano. Identifica la forma della catena stellare delle Pleiadi che, in estate, quasi sembra toccare la vetta del vulcano. Credo che uno spettacolo simile, in una calda notte siciliana di “mezz’estate”, valga di certo l’esperienza!

Ma il “continente Sicilia” ci offre anche altro. Si può visitare al mattino i templi della Magna Grecia nella assolate e afose vallate di Agrigento, per poi camminare, nel pomeriggio, a 2000 m d’altezza sui scoscesi pendii dei crateri dormienti dell’Etna. Spettacolare!

SULL’ETNA DIVERSE UVE, QUA SOLAMENTE UNA

Tenuta di Fessina Etna Doc A'Puddura 2014

Le sponde dell’Etna forniscono un panorama di uvaggi interessante e di qualità. La Doc Etna prevede rosso, rosato, bianco e spumante che possono essere vinificati con differenti tipologie di uve. Nel Tenuta di Fessina A’ Puddara si è preferito andare in purezza, usando il 100% di uve Carricante per trasferire tutta la sua personalità nel vino. E che personalità, aggiungo!

Visto che il versante sud è il più caldo e quello in cui si fa vino ad altezze medie più alte, capiamo anche da dove derivi questo carattere forte e sicuro. Anche l’ambiente pedoclimatico è atipico, perché similare alle zone alpine con l’aggiunta di un terroir d’eccezione. Il substrato di origine lavica che contribuisce ai vini odierni e tanto ha fatto in passato. Ha permesso a molte vigne di antiche origini di sopravvivere alla fillossera.

In passato ho già degustato un altro vino siciliano, sempre della zona dell’Etna, l’Etna Bianco 2014 di Tenuta delle Terre Nere. Se sei curioso, guardati l’articolo cliccando sul link!

Ma andiamo con ordine e analizziamo nel dettaglio il Tenuta di Fessina A’Puddara 2014: credo possa darci delle risposte ben positive!

SA IL FATTO SUO, NON CI SONO DUBBI

Tenuta di Fessina A'Puddura 2014 Etna Doc

Cosa riescono a fare il terroir, il vitigno particolare e l’influenza del clima etneo? Innanzitutto sorprende il colore vivo, lucente e denso nonostante la gradazione non si discosti molto dal giallo paglierino. Ma è bello e particolare in tutta la sua essenza, appena lo sento al naso. Il tocco fruttato e floreale colpisce, non prima però di aver fatto tornare alla mente quelle terre nere e laviche che hanno infuso nel vino eleganti pennellate di mineralità.

E’ proprio il sentore fruttato che dimostra l’anima vera del vino. È una bella sinfonia agrumata che canta a squarciagola la provenienza dall’isola degli agrumi per eccellenza! Riconosco il pompelmo con tutta la sua carica citrina che solletica le mie narici, ma anche un tratto più tenue portato dall’arancia oppure quel ritorno di fragranza acidula di una mela verde e quella più “polposa” di una susina bianca.

UNA DEGUSTAZIONE CHE CONTINUA ALLA GRANDE

Non mancano anche attori floreali, quasi erbacei, che aprono al ricordo di fiori di campo, freschi e immediati in comune unione con la particolare forza dei frutti. Ma la sua ampiezza olfattiva non è finita qua. La nota minerale non fa nulla per nascondersi, anzi. Sgomita, cercando di farsi notare come se ce ne fosso bisogno. Ma è evidente che è fin troppo chiaro il suo contributo! Finisce la presentazione olfattiva terminando in un’elegante finezza, consona a quanto sentito finora.

Ma le sorprese più grandi le lascia per il palato dove entra subito esplosivo, facendo ben capire la propria natura vigorosa. E’ un valzer di agrumi che innalzano a valori importanti l’acidità. Lascia quasi interdetti per la freschezza che riesce a creare. La risento anche dopo molti secondi, mentre non ha particolare forza il tenore alcolico che si attesta a 12% rendendo il vino piacevole alla beva.

Va da sé che di morbidezza in questo vino non se ne parla. La sua acidità taglia le papille gustative, anestetizzandole con quella spremuta acidula e rinfrescante. Un altro aspetto degno di nota però è la sapidità: ha quasi la stessa forza messa in campo dall’acidità. E’ una bella lotta fratricida che viaggia su valori alti e con medesima forza che impatta sul palato in due diversi momenti.

Tenuta di Fessina A'Puddara 2014

Quando sembra che l’azione dell’acidità stia per farsi schiacciare dal passare dei secondi, ecco che passa il testimone alla sapidità. Ha il compito di finire la “staffetta delle durezze”, portandola verso il traguardo di una persistenza che, analizzandola in secondi, è decisamente interessante. Facendo anche un’analisi della potenza delle sensazioni direi che l’intensità supera di gran lunga l’equilibrio globale. Certo un vino così è sempre spostato maggiormente sulle durezze, ma il Tenuta di Fessina A’Puddara 2014 vive di uno sbilanciamento quasi imbarazzante a scapito di una qualunque forma di morbidezza.

GRANDI QUALITÀ ALL’ORIZZONTE

Bella l’ampiezza di bocca, perchè raggiunge punte notevoli che non mollano la presa neppure di fronte al passare del tempo. Rivela poi un’altra sorpresa, una persistenza più che piacevole e ben consistente.

La bocca resta frizzante, fresca e predisposta ad accettare cibi ben grassi e con tendenza dolce. Con la sua forza potrebbe reggere anche i salumi più strutturati in grassezza. Oppure paste o risotti che vadano a sfidare la capacità di digestione di molte persone.

Chiude il cerchio lasciando evidenti ricordi agrumati e salini che, dopo qualche secondo, riportano alla mente il leggero amaricante della scorza d’arancia. Pur mantenendo una fine e bella sensazione limacciosa causata dalla sapidità, intenzionata a farsi ricordare quasi in modo sfacciato.

È un bel vino che merita di essere provato per la complessità di sensazioni, consci che potrebbe non adattarsi a tutti i palati. Molte persone preferirebbero un vino con meno spalla acida, più fruttato e meno incline al ” tutto dentro o tutto fuori”. A me comunque è piaciuto!

INFO: SOC. AGR. TENUTA DI FESSINA | Sito aziendale

di MORRIS LAZZONI

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7 Febbraio 2017. © Riproduzione riservata