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UN PINOT GRIGIO D’AUTORE NEL COLLIO

Colline del Collio e Pinot Grigio

Le sponde dell’Isonzo sono un lembo di terreno vocato alla viticoltura. Lo dimostra anche il Pinot Grigio degustato oggi, che assieme ad altri vitigni, hanno portato a grandi risultati enologici.

Le terre di confine, infatti, sono esempi di convivenza reciproca ma anche di diversità e occasioni di contaminazione. In Friuli il vino, meglio di altri settori, testimonia questa contaminazione. Non esiste un “vitigno bandiera” della regione, ma esiste un fiorente gruppo di vini bianchi come miglior rappresentazione della zona.

Ciò porta l’imbarazzo della scelta in questo folto gruppo: Pinot Grigio e Bianco, Chardonnay, Sauvignon, Ribolla Gialla, Friulano e tanti altri. E’ un elenco lungo, che non smette di sorprendere e di farci trovare spunti di riflessione in ogni degustazione.

TOROS: TUTTO IL COLLIO IN UN ABBRACCIO DI DIECI ETTARI

Toros ViniGorizia è li vicino, come porta d’ingresso al mondo del Collio vinicolo. Per chi arriva dalla Slovenia segna il confine, tracciando una linea, che ha diviso territorialmente, ma anche creato contaminazione in ambito vinicolo. Il Collio è una mezza luna disegnata attorno ai confini austriaci e sloveni. Dal 1968 si producono perle che sono la diretta espressione del territorio e della caparbietà di coloro che hanno creduto nel vino nonostante tutto ( guerre comprese ).

A Cormòns la famiglia Toros porta avanti una tradizione che ha permesso di trasformare i locali adibiti alla stalla dell’epoca in una cantina al passo coi tempi. Qui si produce quel vino friulano che sta sempre più conquistando le attenzioni del pubblico appassionato.

La produzione di Toros è un arcobaleno di gradazioni di giallo che passano attraverso le varie sfumature del verdolino, paglierino o dorato di Pinot Bianco, Grigio, Ribolla e compagnia. Il Friuli è una regione bianchista e non ce ne vogliano gli estimatori dei vitigni rossi internazionali o autoctoni.

Ho degustato un solo vino dell’azienda ma mi è bastato per carpire la passione e carnalità verso il territorio che pervadono l’animo del produttore. Per cui iniziamo le danze!

IL PINOT GRIGIO E’ DI CASA A CORMÒNS

Toros Pinot Grigio 2015

Le aspettative sono alte viste le premesse e la mia naturale predisposizione alla zona del Collio friulano. Il Pinot Grigio è un vitigno che fa storia a sé e di solito si fa riconoscere anche al colore. Nel caso del Toros, infatti, troviamo una gradazione di giallo che ha leggerissimi riflessi tendenti all’arancione, come spesso succede visto il colore ramato dei suoi acini.

Mi appresto a sentirlo al naso, credo che avrò interessanti sorprese e non mi sbaglio. I suoi profumi sono corretti, eleganti e si alimentano portando ampiezza e complessità. Quello che mi colpisce di più è la piacevolezza dell’insieme, la finezza ed eleganza nel stare perfettamente amalgamati, eppur divisi, per farsi individuare uno alla volta.

Il vino trova fin da subito familiarità con il mio olfatto. Si presenta ben conscio delle proprie possibilità, dandosi quel minimo di tono da farlo sentire importante e con fare elegante.

La complessità olfattiva se la gioca portandomi a scoprire vari profumi. Trovo frutti, fiori, un tocco erbaceo, una bella mineralità e quel pizzico di ammandorlato che lega il tutto. Il vino viene affinato solo in acciaio e ciò gli permette di mantenere fragranza e spinta di profumi spontanei, senza l’intervento del legno a sparpagliare l’ordine delle carte in tavola.

Il fruttato mi parla di mela, pesca, qualche nota di frutta secca e una spremuta di agrumi con tendenza dolce che ricorda la purea di frutta candita a chiudere la bella esperienza. I fiori sono principalmente bianchi ma non manca il ricordo del fieno che colpisce per la sua vivacità. Infine non mi dispiace affatto l’elegante nota minerale che amplifica la struttura olfattiva!

CHE PIACEVOLEZZA QUESTO PINOT GRIGIO DI TOROS!

Toros Pinot Grigio 2015 Collio

Ha una propria e definita personalità anche quando entra al palato visto che è sì secco, ma le note di frutta secca e quel ricordo di agrumi canditi sentito al naso sembrano risvegliare ricordi con tendenza dolce. In ogni caso è piacevole e di gran personalità.

Esplode in bocca con carica sapida, un corpo vigoroso che riporta alla mente l’intensa carica fruttata e che riesce a calamitare l’attenzione di tutto il palato. Si mantiene vivace nell’acidità e nella freschezza che provoca una buona salivazione.

Sa recuperare i metri persi nello scatto iniziale e lo fa con gran classe e raffinatezza, nel solco della perfetta sintonia naso/palato. Se possibile la sapidità e la complessità riescono a sorprendere ancor di più, senza offuscare la persistenza. Di lei ci si accorge in un secondo momento quando ci si rende conto che è già andata oltre i confini dell’ottimo.

UN PINOT GRIGIO CHE HA FASCINO

Quando si contano svariati secondi di persistenza, il gioco non solo è facile ma anche estremamente interessante! Mentre assaporo questa persistenza tornano vivi gli agrumi, con tutta la loro maturità e profondità di gusto, spostandosi verso sfumature amaricanti. Non dimentico le altre note fruttate che sembrano riesplodere per la seconda performance, chiudendo il cerchio della persistenza. Danno ancora qualche altro attimo di vitalità grazie alla loro forza e vigoria.

Dopo le lodi arriva il momento di capire se ci sarà un’altra occasione di incontrarsi e di provare le stesse emozioni. Credo che un vino così possa dire la sua ancora per qualche anno, ovviamente! Ha una struttura che trasmette quanto il terroir del Collio sappia fare quando c’è bisogno di eleganza e potenza ben miscelate fra loro.

Non ha ancora finito di emozionarci, ne sono certo! Per cui bevetelo oggi, perchè è già una bella esperienza, ma riprovate fra un paio d’anni. Secondo me sarà ancora li ad aspettarvi carico e spigliato per mostrarvi che sa ancora il fatto suo!

PER INFO: AZ. AGRICOLA TOROS FRANCO | www.vinitoros.com

di MORRIS LAZZONI

VinoperPassione

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2 Febbraio 2017. © Riproduzione riservata